lLe innovazioni istituzionali si moltiplicano nel corso del 2e Il mandato quinquennale di Macron. Dopo lo scioglimento dell'Assemblea nazionale la notte delle elezioni, un governo confinato per settimane nell'attualità, un presidente della Repubblica che traccia le linee di una coalizione parlamentare, ecco un semplice deputato che annuncia lui stesso un provvedimento che riguarda milioni di pensionati, 20:00 su TF1, come se fosse primo ministro o membro del governo. Dirompente.
Lunedì 11 novembre, il presidente del gruppo della Destra Repubblicana (DR), Laurent Wauquiez, ha stupito i suoi soci rivelando una rivalutazione delle pensioni, in attesa di essere congelate, a partire dal “metà dell’inflazione” au 1È Gennaio, quindi, il 1È Luglio, “una seconda rivalutazione, questa volta per le pensioni più modeste”. Michel Barnier ha confermato la misura martedì 12 novembre in Assemblea. Ma l’annuncio senza precedenti ha scatenato un mini-psicodramma all’interno del blocco centrale – Ensemble pour la République (EPR), MoDem, Horizons e DR. “Tutti sono indignati”assicura il deputato EPR per il Basso Reno Charles Sitzenstuhl.
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Sulla forma giudicano i macronisti “surreale” vedere un deputato, anche il presidente di un gruppo, annunciare una misura del genere. Furiosi, constatano anche che il signor Wauquiez, non contento di anticipare il compromesso ottenuto a Matignon, si permette di criticare implicitamente la loro passata gestione, giudicando “Inaccettabile che i pensionati paghino il prezzo di chi ha speso generosamente”. L'argomento ha suscitato martedì la riunione del gruppo EPR, con i funzionari eletti che hanno accusato il loro presunto alleato di alimentare il “cacofonia di bilancio” (Mathieu Lefèvre, Val-de-Marne), o anche il “populismo” (Prisca Thevenot, Hauts-de-Seine), pur deplorando a «umiliazione» (Olivia Grégoire, Parigi). Si è lamentato anche il ministro dell'Economia, Antoine Armand, che non era stato avvertito “la manovra”.
Illustrare il metodo della “cocostruzione”.
Ulcerati dalla forma, i macronisti criticano anche la sostanza, giudicando l'annuncio di Wauquiez un “false buone notizie” per i pensionati. Durante la colazione settimanale che ha riunito i membri della “base comune” a Matignon, il presidente dei deputati dell'EPR, Gabriel Attal, ha osservato che nel 2025 nessun pensionato guadagnerà e che nel 2026 perderanno tutti. Gli eletti del campo presidenziale si stupiscono anche che il deputato dell'Alta Loira non sia stato più specifico per compensare il costo dell'annuncio (tra 500 e 800 milioni di euro). “Il governo fa già marcia indietro sulla riduzione della spesa pubblica”allarma Charles Sitzenstuhl, che critica Michel Barnier per non aver preso una decisione impopolare.
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