Un equilibrio che corre sul filo dell’incertezza, un nulla oggi come oggi separa sogni scudetto da ambizioni europee. C’è chi, rispetto alle previsioni iniziali, sta over-performando. La Fiorentinaad esempio: dopo le prime quattro giornate Palladino già era sulla graticola, dal ko contro l’Atalanta ha invece messo in fila 7 vittorie e un pareggio, incassando 4 gol e realizzandone 20, trascinato in alto da un Kean in versione Bati-gol. La Lazio anche: i biancocelesti hanno capitalizzato al meglio un calendario che alla ripresa si farà più complesso, ma la qualità non mente e non è casuale che Baroni corra forte anche in Europa. Del Napoli si è già detto altrove: comanda e lo fa con merito, se a Conte si dà un vantaggio, anche minimo, per chi rincorre si fa dura. Con Inter e Juve, gli azzurri sono i più accreditati allo scudetto, sarebbe ingeneroso chiedere tanto a Fiorentina e Lazio. Occhio però all’Atalanta che vince anche partite “sporche”, come quella di ieri contro l’Udinese. Sul Milan, ora attardato ma potenzialmente a cinque punti dalla vetta, pesa l’incognita della volubilitàquel senso di capricciosa leggerezza che impedisce ragionamenti a lungo termine. Ma a un terzo quasi del campionato il dato di fatto è questo imprevisto, diffuso equilibrio, su cui probabilmente nel lungo periodo inciderà – tra i vari fattori – anche l’Europa. E chi viaggia solo in Italia potrà trarne vantaggio. Ecco perché, si diceva, è quanto mai pericoloso concedere spazio a Conte.
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