Giorgio Dusi
10 novembre – 16:47 – MILANO
Sarà una gioia temporanea, perché questa sera è matematico che una tra Inter e Napoli farà punti e si prenderà la vetta solitaria, ma non per questo i tifosi dell’Atalanta devono arrestare la propria gioia nel vedere che la loro squadra è in testa alla classifica di Serie A. Non è un evento unico, ma raro senza dubbio sì: è capitato solo un’altra volta nell’ultimo biennio e prima di quel precedente bisogna tornare indietro di quasi sessant’anni.
EFFETTO GASP
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Una cosa è certa: a Bergamo di vertigini non si soffre più, perché ormai nell’era Gasperini a stare in alto ci si è abituatissimi. La vittoria per 2-1 sull’Udinese ha portato la Dea ad essere capolista fino a stasera. Merito di una striscia di 6 successi consecutivi che ha riportato il popolo bergamasco a credere nel sogno scudetto. D’altronde, come lo stesso Gasp ama spesso ripetere, “i tifosi devono sognare”. Quest’anno però hanno più di una ragione per farlo, soprattutto se raffrontiamo questo primato con quello raggiunto il 5 settembre 2022, quando dopo 5 giornate l’Atalanta guardava tutti dall’alto in basso con 13 punti. Decisiva era stata la vittoria per 2-0 ottenuta sul campo del Monza con i gol di Rasmus Højlund e (nella propria porta) di Marlon, dopo un tiro-cross di Lookman.
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ANNI ’60
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Nel calcio del dopoguerra era successo in due occasioni che l’Atalanta fosse prima in classifica, in entrambi i casi dopo due giornate: nel 1964 fu l’unica squadra a vincere le prime due partite, mentre nel 1949 si mise davanti a tutti per differenza reti. Chiuse quelle due stagioni rispettivamente al 10° e all’8° posto, mentre l’annata 2022/23 terminò al 5°.
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