Questa vittoria contro il Giappone (52-12) è stata troppo facile perché i Blues potessero prepararsi adeguatamente allo scontro contro gli All Blacks? Nonostante la convincente copia resa, le certezze che se ne possono trarre sono scarse…
Durante questo autunno Francia-Giappone, uno shock internazionale solo di nome, abbiamo finalmente visto ciò che speravamo: Louis Bielle-Biarrey corre velocemolto rapidamente; quando si parla di rugby, tutto sembra più facile ad Antoine Dupont che a qualunque altro uomo del pianeta; Thomas Ramos ha un “QI da rugby” ben al di sopra della media; Moefana è del calibro di un potenziale internazionale; Mauvaka è un giocatore davvero ibridometà tallonatore, metà trequarti centrale, letale non appena beneficia di poco campo; Meafou è davvero questa macchina schiacciante, sia che operi a Tolosa o a livello internazionale. Insomma? Niente di nuovo, niente che non sapessimo già. E alla fine di questa chiara dimostrazione, senza errori né grande interesse, diciamo addirittura a noi stessi che francamente non abbiamo imparato nulla, tranne alcuni sviluppi nel piano di gioco che dovremmo ancora sperimentare con munizioni reali.
Non è certo colpa dei Blues, se si opponessero a un Giappone troppo debole per sperare in qualcosa di meglio di una sconfitta. Con un po' di altezza, ce lo diciamo anche se tenendo queste riunioni di “livello 1 contro livello 2”. sono ovviamente vantaggiosi per il rugby nel suo insieme e hanno uno scopo più grande dell'ombelico blu. Ma poi, se ci limitiamo al solo tema del XV di Francia, ci preoccupiamo un po' per il futuro.
Otto mesi vuoti prima dell'Everest
Poi ci saranno gli All Blacks (sabato 16 novembre allo Stade de France), che hanno appena sconfitto in successione Inghilterra e Irlanda in casa. I Blues sono pronti per una sfida del genere? I giocatori, già da sabato sera, avevano avvertito che gli avversari sarebbero stati tre buoni gradini più in alto e che quindi si stavano preparando “la minaccia imminente…” (Dupont). “EInfatti, la prossima settimana sarà molto alto” disse ancora Bielle-Biarrey. “Sappiamo che i neozelandesi sono molto in forma. Vengono da due grandi vittorie esterne contro due ottime squadre. Sono a posto in attacco, hanno una particolare strategia di gioco dei calci. Sarà un incontro interessante”.
Quindi, dopo un tour estivo suonato senza dirigenti e una prima partita a novembre senza vera opposizione degno di spingerli nelil tuos trinceramenti, i Blues alla fine non si sono più evoluti in parametri comuni, ad un livello molto alto, per otto mesi e l’ultimo Torneo 6 Nazioni. Ssaranno pronti? Nasce qui una preoccupazione, che l'allenatore Fabien G sembra condividerealthié dopo l'incontro: “Les All Blacks stanno terminando il sesto mese di gare e giocheranno i 13e o 14e partita contro di noi. E' così. […] Noi, questo sarà la seconda partita della nostra seconda stagione…”. Dove ci diciamo che, prima di affrontare l'Everest, gli azzurri forse avrebbero avuto interesse a non prepararsi ai Monts d'Auvergne…
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