IL GRAFFIO DEI PUMAS – Autumn Nations Series

IL GRAFFIO DEI PUMAS – Autumn Nations Series
IL GRAFFIO DEI PUMAS – Autumn Nations Series
-

Atmosfera elettrica e tanto entusiasmo per il derby latino al Bluenergy Stadium e telecamere che vanno subito a cogliere l’emozione del commissario tecnico italiano Gonzalo Quesada, argentino di nascita che canta l’inno del suo Paese.

I Pumas partono con ritmo frenetico, ma non trovano il varco giusto per andare in meta al pronti-via, riuscendo comunque a concretizzare con i primi tre punti messi al 4′ dall’apertura Albornoz, uno dei diversi “italiani” in campo con la maglia albiceleste, data la militanza con il Benetton Treviso.

Le notizie negative per i padroni di casa continuano pochi minuti più tardi, quando Ange Capuozzo, colpito duro tra testa e spalla e visibilmente scosso, è costretto a lasciare il terreno di gioco per il protocollo HIA. Subentra Allan, al rientro in nazionale dal match d’esordio dell’ultimo Guinness Sei Nazioni contro l’Inghilterra, dopo un periodo sabbatico per riposare e stare vicino alla famiglia.

All’11’ arriva anche la prima meta argentina che sfrutta al meglio un errore azzurro. Palla persa in avanti da Ruzza, ultimo posizionato nello schieramento all’ala, e difesa che si ferma attendendo la mischia. Non fa altrettanto, però, l’estremo ospite Mallia, che raccoglie e vola per la lunghezza del campo, rientrando poi per eludere l’ultimo disperato tentativo di placcaggio di Lynagh.

L’Italia prova a reagire con un calcio dalla distanza di Page-Relo poco prima della chiusura del primo quarto di gara, ma il suo tentativo termina lateralmente lasciando il punteggio sullo 0-10.

Al 25′ occasione azzurra di entrare nei ventidue avversari con un monumentale calcio 50-22 di Allan, ma l’azione sfuma sul lancio in touche che viene sporcato e riconquistato da Montoya e compagni.

Piove sul bagnato poco prima della mezz’ora, quando gli uomini di Felipe Contepomi sono abilissimi nel mettere pressione ai padroni di casa, serie di palloni che sfuggono dalle mani azzurre, e alla fine in bandierina si fa trovare pronto il mediano di mischia Bertranou. Il TMO conferma che sono sempre gli italiani a toccare indietro l’ovale e l’assenza di azioni fallose da parte argentina, consentendo ad Albornoz la trasformazione dello 0-17.

L’Italia inizia a farsi sentire nei minuti successivi, con un’altra punizione mandata all’angolo ai cinque metri. Touche conquistata, maul avanzante e drive fatto crollare dai Pumas che costringe l’arbitro Carley ad assegnare l’inevitabile meta di punizione e ad estrarre il cartellino giallo nei confronti di Gonzalez.

Sul finale di tempo l’Italia sogna la meta di Spagnolo, al debutto da titolare nel XV di partenza, ma l’azione è viziata da una mancata liberazione del pallone sul placcaggio da parte del pilone ex Petrarca. Si torna, comunque, su un vantaggio precedente e Allan spedisce tra i pali i punti del 10-17 con cui le squadre vanno al riposo.

La ripresa si apre con l’Italia che si riporta sotto break con altri tre punti realizzati dal secondo miglior marcatore della storia azzurra, Tommaso Allan, che è attualmente anche il giocatore con il più alto numero di caps internazionali ancora in attività.

Non c’è quasi nemmeno il tempo di esultare che i Pumas tornano in attacco, con una touche conquistata ai cinque metri da calcio di punizione. Maul immediatamente impostata e drive che porta oltre la linea il pilone destro Sclavi. Albornoz è impeccabile, aggiungendo con la trasformazione gli extra per il parziale di 13-24.

Il numero 10, dopo i numeri fatti vedere la scorsa stagione a Treviso e nell’ultimo Championship, dimostra ulteriormente tutte le sue qualità e quasi davanti al pubblico di casa – la Marca dista dal Friuli poco più di un’ora di strada -, trovando la terza meta dei suoi, che gli vale anche la candidatura al ruolo di principale Player of the Match.

Altra azione confusionaria che nasce da un up and under non controllato da Lynagh, recupero argentino, serie di rimpalli, e Albornoz che dimostra buone capacità calcistiche nel portarsi avanti palla e sprintare poi sotto ai pali.

Gli Azzurri cercano di trovare una reazione di carattere, ma rischiano di subire un pedaggio pesante, quando arriva il poker argentino con Cordero che viene liberato sulla corsa da Moroni, dopo un paio di placcaggi evitati.

Albornoz rovina una prestazione perfetta con la trasformazione mancata, e l’Italia trova la seconda meta quasi con un enfant du pays, il triestino Nicotera, che finalizza l’avanzamento del pacchetto da maul portando il punteggio sul 18-36.

Non c’è quasi più partita, comunque, dato che i padroni di casa sembrano aver definitivamente tirato i remi in barca e gli uomini di Contepomi hanno vita facile con una giocata in touche a trovare pure la sesta meta grazie ad Alemanno.

Piove ulteriormente sul bagnato per l’Italia che incassa prima il cartellino giallo di Lorenzo Cannone per un placcaggio su Garcia, mediano di mischia delle Zebre Parma, e poi la settima meta con Delguy che sfrutta un incrocio per mettere a quota 50 i sudamericani.

Per l’Argentina conferme importanti in chiave di intensità e ritmo, dopo l’ottimo terzo posto nel torneo australe, con vittorie su tutte le avversarie top – Sudafrica, Nuova Zelanda ed Australia -, mentre l’Italia paga la ruggine rimasta dal tour nel Pacifico e un atteggiamento fin troppo remissivo.

I Pumas affronteranno venerdì sera un’Irlanda ferita in quella che è sempre stata una sfida particolarmente sentita tra le due nazionali; mentre gli Azzurri ripartiranno domenica a Genova contro la Georgia, in un match dagli altrettanti molti significati per le ambizioni dei Lelos di entrare nel grande rugby internazionale e per gli uomini di Quesada per evitare la replica di quanto accaduto a Batumi due anni fa.

-

PREV Rugby Italia Argentina Quesada: “Mete ridicole”
NEXT Ingegnere, hacker e fan di Ron DeSantis: cinque cose su Kemi Badenoch | Kemi Badenoch