Il politologo americano-tedesco Yascha Mounk, professore alla Johns Hopkins University di Baltimora (Maryland), ha pubblicato, nel 2018, Il popolo contro la democrazia (L'Observatoire), prima di denunciare gli eccessi della sinistra radicale La trappola dell'identità (L'Osservatorio, 2023).
Come spieghi la grande vittoria di Donald Trump?
La sinistra americana è in una profonda crisi epistemologica. I democratici hanno fondamentalmente frainteso il loro paese e la tendenza politica del mondo. Hanno applicato un modello di pensiero basato sull’identità che li ha tagliati fuori dalla realtà.
Pensavano che il Paese fosse diviso tra bianchi e persone di colore, che avrebbero sempre beneficiato del voto delle minoranze etniche e che il modo per mobilitarle fosse accettare commenti piuttosto identitari. Questo si è rivelato un grosso errore. È una percezione fondamentalmente errato riguardo alla realtà della società.
La vittoria di Donald Trump è merito anche degli elettori giovani, che provengono da minoranze etniche e che hanno perso profondamente la fiducia nelle istituzioni.
È un voto contro le élite?
È un voto contro una parte dell’élite americana, contro le istituzioni che fino a poco tempo fa godevano della fiducia della maggioranza della popolazione, ma che l’hanno persa molto rapidamente. Se guardiamo, ad esempio, alle università americane dieci anni fa, una netta maggioranza di americani, tra coloro che lo dicevano “Fanno un buon lavoro”, “possiamo fidarci di loro”, “accettano studenti con diversi punti di vista ideologici”oggi non si ha più questa percezione.
All'indomani delle elezioni presidenziali americane, lei sottolinea, sul sito “Persuasion”, che l'argomentazione in difesa della democrazia non è stata efficace in queste elezioni. Cosa è successo affinché un simile appello non colpisca più gli elettori?
Se guardiamo agli exit poll in Pennsylvania, vediamo che la maggioranza degli elettori ritiene che la democrazia sia in pericolo. Tuttavia, un buon numero di loro sono elettori di Trump! Da dieci anni cerco di mettere in guardia dai pericoli reali posti dai populisti autoritari come Donald Trump. Ma la sinistra deve cominciare a guardarsi allo specchio.
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Se non solo questo argomento non influenza le persone, ma coloro che incarnano questa minaccia possono farne il proprio, è perché gli elettori sono così sospettosi nei confronti delle attuali élite che sono pronti a fare qualsiasi cosa per abbatterle. Ciò dimostra che il problema non è solo l’esistenza dei populisti, ma l’impopolarità delle alternative al populismo.
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