Una figura del kayak in Francia, Jean-Yves Prigent, già condannato quest'estate al carcere per violenza sessuale su adolescenti, è stato messo in custodia di polizia martedì nell'ambito di un'indagine su stupro, aggressione e molestie sessuali, come abbiamo appreso mercoledì dal accusa.
Tre nuove vittime, minorenni
L'allenatore bretone, 70 anni, è accusato di tre nuove vittime minorenni. “Si tratta di due giovani per stupri e aggressioni sessuali e di una giovane donna per atti di molestie sessuali”, ha detto il pubblico ministero di Rennes, Frédéric Teillet, confermando le informazioni dei quotidiani. Il parigino et Francia occidentale.
Ex campione del mondo di canoa-kayak ed ex allenatore della nazionale di questa disciplina, Jean-Yves Prigent è sospettato di aver commesso violenza sessuale su minore a Rennes e Cesson-Sévigné (Ille-et-Vilaine), città vicina, tra il 2005 e il 2005. 2008, secondo il quotidiano regionale. È in questi due comuni che è accusato anche di molestie sessuali, tra il 2013 e il 2018, nei confronti di una giovane donna.
Diversi stupri di un'adolescente nel 2023 e nel 2024
Jean-Yves Prigent è infine sospettato di diversi stupri di un'adolescente, commessi durante trasferte sportive tra il 2023 e il 2024 a Rennes, Vaires (Seine-et-Marne), Bourg-Saint-Maurice (Savoia) e Praga (Repubblica Ceca). .
Allenatore influente nel piccolo mondo del kayak francese, il settantenne è stato condannato a luglio a quattro anni di carcere, di cui un anno con braccialetto elettronico e tre anni con libertà vigilata, per due aggressioni sessuali su minori di età superiore ai quindici anni. All'allenatore è inoltre vietato svolgere qualsiasi attività che comporti il contatto con minori.
“Un viaggio fuori strada”, secondo l'allenatore
Ha ammesso i fatti davanti al tribunale penale di Rennes, ammettendo di aver “accarezzato i genitali” di due adolescenti che stava addestrando e che dormivano, su suo invito, nella sua stessa cuccetta nel suo camper.
“Ho rimpianti e rimorsi ogni giorno”, ha ripetuto durante l'udienza l'imputato, padre di Camille Prigent, vicecampionessa mondiale ed europea di kayak cross e che aveva difeso i colori della Francia ai Giochi Olimpici di quest'estate. L'allenatore non ha spiegato il suo gesto, riferendosi ad una “uscita di strada”.
L'avvocato delle parti civili, avv.e Thomas Serrand, tuttavia, ha denunciato un “processo di controllo ben consolidato”, confutando la tesi di Jean-Yves Prigent secondo cui queste aggressioni sessuali erano “atti isolati”.