La Nuova Zelanda ha inflitto una breve e crudele sconfitta all'Inghilterra sabato a Twickenham, all'inizio di un tour europeo che vedrà gli All Blacks affrontare i Blues il 16 novembre.
I vicecampioni del mondo in carica hanno confermato la loro invincibilità contro i XV de la Rose, incapaci di batterli dal 2012 a Londra, e dal 2019 contando tutti i loro scontri.
La sconfitta subita a ovest di Londra sarà probabilmente difficile da digerire per gli inglesi, a lungo avanti in classifica nella ripresa, ma puniti dal talento avversario e dalla propria goffaggine nel finale di partita.
Il mediano volante George Ford, entrato al posto di Marcus Smith, ha avuto un calvario in difesa e contro i pali. Esplode dapprima contro Mark Telea (76esimo, 22-24), passando con forza sulla linea e segnando la terza e ultima meta per i neozelandesi, quella che li ha portati in vantaggio. L'autore del primo gol di Sale poi sbaglia un rigore, respinto dal palo destro (79esimo), poi sbaglia un tentativo di rimbalzo allo scadere dell'80esimo minuto.
Nel giro di pochi minuti, nel giro di pochi centimetri, gli inglesi avrebbero ottenuto una prestigiosa vittoria contro i formidabili All Blacks, sette mesi dopo aver ottenuto lo scalpo dell'Irlanda (23-22) qui al Torneo delle Sei Nazioni.
Un'altra breve sconfitta
La squadra di Steve Borthwick sa meglio di chiunque altro come l'esito delle partite sia appeso a un filo. Da diversi mesi naviga tra sconfitte incoraggianti e vittorie strappate, offrendo in ogni caso esplosioni di piacere e suspense ai suoi sostenitori.
Sabato è caduta dalla parte sbagliata, ancora una volta, dopo le brevissime sconfitte contro gli All Blacks (16-15) a luglio a Dunedin, contro la Francia (33-31) a Lione a marzo e contro il Sud Africa (16 -15) nella semifinale dei Mondiali del 2023, un anno fa.
Borthwick potrebbe forse rimpiangere di aver avviato Ford al posto di Marcus Smith, sebbene fosse sotto i riflettori all'inaugurazione. Prima della sua sostituzione, il giocatore degli Harlequins aveva avuto successo contro i pali, diligente in difesa e trascinatore in attacco, come quando ha intercettato una palla sull'azione che ha portato alla meta di Chandler Cunningham-South (43esimo, 19 -14) all'inizio della partita. la seconda metà.
Ma al contrario, anche la Nuova Zelanda ha avuto un apertura di grande talento nella persona di Beauden Barrett. Questo ha fatto molti danni, come il suo passaggio interno per Will Jordan (28esimo, 6-14), autore della sua 36esima meta in 38 selezioni.