Dan Friedkin, qualcosa di calcio, please

Dan Friedkin, qualcosa di calcio, please
Dan Friedkin, qualcosa di calcio, please
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Non mi capita spesso di non sapere cosa scrivere. Questa è una delle rare occasioni. Il fatto è che, per senso del dovere e altro ancora, non posso sottrarmi. È come se a Roma-Torino fosse mancato il fuoco. Di sicuro è mancato il Toro, mai così arrendevole, a tratti addirittura svagato: specie nel primo tempo la squadra di Vanoli ha fatto flanella e lasciato che la Roma giocasse da sola, ma a patto di non tirare in porta.
Ora che ci penso potrei scrivere questo: in campo ho visto uno che gioca un calcio diverso dagli altrima dov’è la novità? Dybala vede e fa cose che non sono permesse a tutti. Ieri non s’è mosso da falso centravanti per sopperire in qualche modo all’assenza di Dovbyk: ha inseguito lo spazio (un astronauta argentino: addio calcio posizionale), collegato i reparti, rincorso l’avversario meno che in passato e ha anche segnato il gol decisivo con un colpo da biliardo in caduta e tante grazie a Linetty per l’assist.
Potrei aggiungere che Juric ha aggiustato il momento, non il resto: è condannato a lavorare a tempo, fidandosi delle rassicurazioni della proprietà. Abito scuro, camicia bianca slacciata al primo bottone, gilet, s’è presentato all’Olimpico vestito da cerimonia. In fondo una serata così particolare e complessa l’imponeva. La squadra l’ha rispettato, dando tutto ciò che aveva in corpo, ed è questo il successo più importante.
Se mi sono annoiato? Sìun po’ e se non ci fosse stato Paulino mi sarei spostato ogni tanto su Como-Lazio.
Aggiungo che trovo ancora inspiegabili i fischi dell’Olimpico a Pellegrini e Cristante: se dipendono da una sorta di responsabilità attribuita ai due nell’esonero di De Rossi, posso garantire che la contestazione è fuori luogo. Se c’è dell’altro, cresce la mia curiosità.
Concludo. Le cose che mi scoppiano dentro sono le solite domande per ora senza risposta: quand’è che i Friedkin torneranno a fare qualcosa di calcio?di potabile? Quando dimostreranno alla gente che – al di là dei continui esborsi di denaro – l’interesse nei confronti della Roma e della sua immagine non è venuto mai a mancare e che per loro contano sempre tanto? Come hanno intenzione di muoversi da qui in avanti? Considerano già compromessa la stagione a inizio novembre e guardano oltre maggio? Quando arriverà il nuovo amministratore delegato? E sarà italiano o preso con i punti Esselunga? Chi dà una mano a Ghisolfi nella gestione dei problemi straordinari?

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