accordi commerciali e cooperazione, Emmanuel Macron e Mohammed VI segneranno la loro riconciliazione

accordi commerciali e cooperazione, Emmanuel Macron e Mohammed VI segneranno la loro riconciliazione
accordi commerciali e cooperazione, Emmanuel Macron e Mohammed VI segneranno la loro riconciliazione
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Segno della volontà di ridare lustro a questa partnership, Emmanuel Macron, atteso alle 17.30 (16.30 GMT) a Rabat con la moglie Brigitte per una visita di Stato di tre giorni, sarà accompagnato dal Presidente della Repubblica. una delegazione imponente.

Nove ministri e grandi capi

Lo accompagneranno ben nove ministri, tra cui quelli dell'Interno Bruno Retailleau, atteso sui temi dell'immigrazione, dell'Economia Antoine Armand, dell'Istruzione Nazionale Anne Genetet e della Cultura Rachida Dati, di origine marocchina.

Saranno presenti i leader dei gruppi Engie, Alstom, Safran, TotalEnergies e Suez, nonché rappresentanti di Airbus, Veolia, Thalès e lo specialista dell'edilizia Colas.

Sotto i riflettori ci sarà anche il mondo culturale franco-marocchino, dagli scrittori Tahar Benjelloun e Leïla Slimani al comico Djamel Debbouze e all'attore Gérard Darmon.

Il Re del Marocco non si lascia da meno il suo ospite, che accoglierà di persona all'aeroporto di Rabat, al suono di 21 colpi di cannone.

Chiudere le controversie

I due capi di Stato si recheranno poi a bordo di un'auto cerimoniale al Palazzo Reale per un incontro faccia a faccia seguito dalla firma degli accordi su energia, acqua, istruzione e sicurezza interna.

I due leader intendono in questa occasione mettere fine a una serie di controversie, dalle sospette intercettazioni telefoniche del presidente Macron al dimezzamento del numero di visti concessi ai marocchini nel 2021-2022. Sul fronte dell'immigrazione, il nuovo ministro degli Interni francese, in modo molto offensivo, vuole costringere il Marocco a riprendere i suoi cittadini arrestati in situazione irregolare.

Il governo francese promette di andare avanti in uno spirito di dialogo. “Dobbiamo imparare dagli errori del passato” e affrontare la questione “nel quadro di un partenariato globale”, insiste Jean-Noël Barrot.

Sahara occidentale

Anche la priorità data dal presidente francese all’Algeria dopo la sua rielezione nel 2022 ha messo i brividi, mentre le due potenze del Maghreb sono in diretta opposizione, in particolare sul Sahara occidentale. L’ex colonia spagnola, considerata “territorio non autonomo” dall’ONU, contrappone da mezzo secolo il Marocco ai separatisti sahrawi del Fronte Polisario, sostenuto da Algeri.

Alla fine Macron ha optato per un riscaldamento con il Marocco, dove la Francia ha notevoli interessi economici, esprimendo sostegno a luglio per una soluzione per il Sahara occidentale “nel quadro della sovranità marocchina”. Una posizione che dovrebbe riaffermare forte e chiaro martedì nel corso dell'attesissimo discorso al Parlamento, mentre il Marocco considera il Sahara Occidentale una delle principali questioni nazionali.

Questi molteplici shock hanno costantemente portato al rinvio della visita di Stato di Emmanuel Macron, inizialmente prevista per l'inizio del 2020, dopo una prima visita nel giugno 2017 e un'altra nel 2018.

Solare, elicotteri e TGV

Rabat ora spera che questo riallineamento della posizione francese si traduca in forti investimenti in questo territorio con enormi risorse ittiche, solari, eoliche e di fosfato.

La visita del presidente francese potrebbe anche sfociare in una pioggia di contratti, anche se le due parti sono rimaste molto discrete fino all'ultimo minuto sulle trattative finali in corso.

Secondo fonti attendibili, Airbus Hélicoptères potrebbe quindi vendere da 12 a 18 Caracal alle forze armate marocchine durante la visita.

La Francia spera anche di rimanere il fornitore di servizi preferito dal Marocco per il prolungamento della linea ferroviaria ad alta velocità tra Tangeri e Agadir, dopo l'inaugurazione in pompa magna della prima tratta da parte di Mohammed VI ed Emmanuel Macron nel 2018.

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