RAPPORTO. Le femministe accorse al processo Depardieu tra “rabbia” e “sgomento”

RAPPORTO. Le femministe accorse al processo Depardieu tra “rabbia” e “sgomento”
RAPPORTO. Le femministe accorse al processo Depardieu tra “rabbia” e “sgomento”
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“Depardieu sei fregato, MeToo è in strada”. Poco prima delle 12.30 è stata per la prima volta un'attivista delle Femen a farsi avanti davanti a decine di giornalisti e telecamere, molti più numerosi degli attivisti in quel momento. Attorno a lei si fanno avanti anche alcuni manifestanti. La mobilitazione cresce poco a poco.

Davanti all'imponente edificio di vetro del tribunale di Parigi, in questo lunedì nuvoloso, i cartelli vengono eretti poco a poco, un'ora prima del processo contro Gérard Depardieu per violenza sessuale. “I mostri non esistono, gli stupratori sì”, “Non è cinema, è un trauma”possiamo leggere in particolare.

Lanciato il giorno prima, un appello alla mobilitazione invitava le persone a partecipare “A sostegno delle vittime » mentre Gérard Depardieu dovrà essere processato per aggressioni sessuali denunciate da due donne durante le riprese di un film nel settembre 2021. Ma lo sanno tutti: l'attore, che nega tutte le accuse mosse contro di lui e resta presunto innocente, non sarà presente in tribunale a causa di un problema di salute. Lo ha annunciato questa mattina il suo avvocato.

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