perché potrebbe scivolare nelle mani di migliaia di persone aventi diritto

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Alessandra Seconda

Pubblicato il

16 ottobre 2024 alle 18:03

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In un momento in cui si profila un potenziale aumento dei prezzi dell’energia per il 2025, questa è una spinta particolarmente gradita per sostenere i costi energetici: il controllo energeticogeneralizzato dal 2018 a milioni di francesi (soggetto alle condizioni delle risorse).

Allo stesso tempo chiede il governo Barnier 60 miliardi di risparmi. Il controllo energetico rimane rilevante per il 2025, ma deve essere sottoposto una riforma come parte della legge finanziaria… e potrebbe scivolare tra le dita dei nuovi beneficiari.

Associazioni e operatori del settore energetico sono furiosi, dopo mesi di avvertimenti.

Una busta da 900 milioni di euro nel 2025… ma una riforma

Aumento dell’imposta sull’elettricità, spostamento dell’indicizzazione delle pensioni di vecchiaia all’inflazione dal 1È Luglio 2025, aumento della tassazione per le imprese (molto) grandi… Come sottolineato da Michel Barnier fin dal suo arrivo a Matignon più di un mese fa, la legge finanziaria per il 2025 (PLF2025) si pone sotto il segno del risparmio.

Il controllo energetico non basta. Anche se beneficia ancora di una dotazione nel bilancio statale per il 2025 – fino a 900 milioni di euro -, il sistema subirà alcune modifiche, come previsto dall’articolo 60 del PLF2025.

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Così aspira il governo la verifica energetica sarà “protetta” nel 2025con un assegno sempre “inviato in automatico” alle famiglie già beneficiarie dei sussidi. E un’altra parte [pour laquelle] le famiglie dovranno autodenunciarsi”, ha spiegato l’11 ottobre la ministra Agnès Pannier-Runacher.

Solo il 3% dei nuovi beneficiari ammissibili ha ricevuto l’assegno nel 2024

Il problema è che pochi nuovi beneficiari (che devono agire autonomamente) accedono al sistema. In ogni caso, questo è quanto indica l’associazione Consommation Logement Cadre de Vie (CLCV), in un comunicato stampa, pubblicato mercoledì 16 ottobre 2024.

L’associazione figura a 3% la percentuale di nuovi potenziali beneficiari che hanno ottenuto il check energetico nel 2024. Il sistema però preoccupa 5,6 milioni di famiglie“vivendo spesso al di sotto della soglia di povertà”.

Il governo difende l’istituzione, dal 4 luglio 2024, di un portale online per consentire alle (nuove) famiglie aventi diritto di richiedere di ricevere l’assegno energetico.

Ciò è particolarmente vero per giovani entrati da poco nel mondo del lavoro,Le case di cui il reddito è diminuito tra il 2021 e il 2022 e famiglie con ha avuto un parto nel 2022. Migliaia i potenziali beneficiari quindi, ma molti dei quali non hanno potuto accedere agli aiuti statali.

La fine dell’automazione del dispositivo in questione

Proprio quest’estate è stata organizzata una sessione di “recupero”. ciarlatani sono stati notati in merito all’accesso al controllo energetico la primavera scorsa. Infatti, un certo numero di famiglie (seppure ammissibili) non avevano ricevuto questo aiuto, normalmente erogato automaticamente nell’aprile 2024.

Mesi dopo, associazioni e attori del settore energetico alzano nuovamente la voce. I singhiozzi non sono più nel mirino, ora è il PLF2025 ad essere bloccato.

In caso di adozione dell’articolo 60 della legge finanziaria 2025, si porrà fine all’automazione dell’invio dell’assegno energetico, aiuto che riguarda solo le famiglie molto modeste e per le quali l’assegno energetico costituisce un imperativo di bilancio.

Consumo Abitazioni Ambiente di Vita (CLCV)
Associazione dei consumatori

“Questa situazione lo conferma [nos] forti paure»

La CLCV ritiene che gli adeguamenti alla verifica energetica obblighino “le (nuove) famiglie aventi diritto a presentare la richiesta da sole”, con il rischio di “escludere, per pro-solutoun gran numero di essi dal dispositivo”.

Questa situazione conferma i forti timori che avevamo espresso all’amministrazione ministeriale, vista la mancanza di comunicazione e la difficoltà per i nuclei familiari interessati di registrarsi sulla piattaforma digitale predisposta.

Consumo Abitazioni Ambiente di Vita (CLCV)
Associazione dei consumatori

Un aggiustamento “temporaneo”?

Agnès Pannier-Runacher, l’11 ottobre, ha smentito qualsiasi “attacco frontale al sistema da parte del governo” menzionato dal CLCV. “Dalla fine dell’imposta sulla casa, c’è stato un cambiamento nel modo di accedere a questo assegno energetico”, ha ammesso il ministro l’11 ottobre.

[Le chèque énergie] non è più automatico poiché non abbiamo più i file per poterlo abbinare al reddito fiscale delle famiglie.

Agnès Pannier-Runacher
Ministro della transizione ecologica, dell’energia, del clima e della prevenzione dei rischi

Lo contestano la CLCV e i 17 firmatari del comunicato, per i quali “la finanziaria attribuisce tuttavia all’amministrazione il potere di costituire un elenco dei beneficiari dell’assegno energetico incrociando il reddito d’imposta di riferimento con il numero delle quote d’imposta” .

Il ministro della Transizione ecologica non ne fa una priorità, proponendo invece un sistema temporaneo prima del ritorno “eventualmente, abbastanza rapidamente” del controllo energetico automatico.

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