Dietro il fallimento, un “esercizio di chiarimento politico”

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Michel Barnier, all’Assemblea nazionale, 8 ottobre 2024. TOMMASO SANSONE / AFP

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Narrativa La mozione di censura presentata dai partiti PFN non ha avuto successo. Se il voto non ha sconvolto l’equilibrio, ha almeno avuto il merito di posizionare più chiaramente ciascuno dei gruppi politici rispetto al governo.

Primo test riuscito per il governo Barnier. C’è da dire che si è trattato più di un esame pratico che di un vero e proprio test. Riuniti in Assemblea a metà pomeriggio, i deputati hanno rispettato le previsioni: la mozione di censura presentata dai partiti del Nuovo Fronte Popolare (NFP) ha ottenuto solo 197 voti sui 289 necessari.

A nome dei 193 deputati del PFN, il capo del PS Olivier Faure, si è infilato nel ruolo di megafono della coalizione di sinistra, per la durata di una dichiarazione che non è riuscito nemmeno a finire. Sul podio, di fronte a Michel Barnier circondato da una decina di ministri, denuncia “un governo posto sotto il controllo dell’estrema destra che i francesi hanno respinto per due terzi” nel mese di luglio. Il deputato della Seine-et-Marne fa anche il…

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