La vittima della progeria muore all’età di 28 anni

Sammy Basso, il più anziano malato di progeria, una malattia genetica rara, è morto sabato all’età di 28 anni. Lo ha annunciato domenica l’associazione italiana Progeria da lui fondata. Secondo i media italiani, si è sentito improvvisamente male mentre era in un ristorante ed è morto poco dopo.

Basso ha concluso i suoi studi scientifici presso l’Università di Padova nel 2018 con una tesi sulle possibili terapie per rallentare la progressione della malattia.

La progeria, chiamata anche sindrome di Hutchinson-Gilford (HGPS), provoca un invecchiamento significativamente accelerato. Se non trattata, l’aspettativa di vita è di soli 13,5 anni circa. Secondo l’associazione, la malattia colpisce una persona su otto milioni. I bambini affetti mostrano molto presto segni di perdita di capelli e alterazioni della pelle, che di solito non compaiono fino alla vecchiaia.

Basso è nato a Schio, nel nord Italia, nel 1995 e gli è stata diagnosticata la malattia all’età di due anni. Nel 2005, insieme ai suoi genitori, ha fondato l’associazione italiana Progeria. È diventato noto grazie al documentario del National Geographic “Sammy’s Journey”, che ripercorre il suo viaggio lungo la Route 66 negli Stati Uniti.

“La nostra Fonte di luce, la nostra guida si è spenta. Grazie Sammy per aver condiviso la tua meravigliosa vita con noi”, ha scritto l’associazione su Instagram.

Nel mondo sono riconosciuti solo 130 casi di progeria classica, di cui quattro in Italia. L’associazione stima però che i casi potrebbero arrivare fino a 350 perché la malattia è particolarmente difficile da individuare nei Paesi in via di sviluppo.

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