Intitolato Carlos Alcaraz ha davvero preso il sopravvento su Jannik Sinner? “Quando è così…”

Intitolato Carlos Alcaraz ha davvero preso il sopravvento su Jannik Sinner? “Quando è così…”
Intitolato Carlos Alcaraz ha davvero preso il sopravvento su Jannik Sinner? “Quando è così…”
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3-0 nel 2024, 6-4 complessivamente. Dopo 10 confronti, Carlos Alcaraz sta cavalcando una grande dinamica nell’entusiasmante rivalità tra lui e Jannik Sinner. Nessuno dei due giocatori fino ad ora era riuscito a inanellare più di due vittorie consecutive contro l’altro, ormai è cosa fatta. L’italiano potrebbe essere un indiscusso numero 1 del mondo in questa stagione, ma non ha trovato la chiave contro il suo secondo classificato spagnolo. Quest’ultimo ha dunque trovato la ricetta sul piano tattico e mentale per imporre la sua legge al vincitore degli US Open?

Il principale interessato si è comunque guardato dal dirlo durante l’intervista in campo post partita. “Avrebbe potuto vincere in due set, avrei potuto vincere io in due, avrebbe potuto vincere in tre. È stata una partita davvero combattuta. Ancora una volta Jannik ha dimostrato di essere il miglior giocatore del mondo, almeno per me. Il livello a cui gioca è incredibile. Questo è veramente un tennis di alta qualità. Che sia in termini di tiri, fisicamente, mentalmente, è una bestia“, si è complimentato.

La tendenza è chiara ma avrebbe potuto essere invertita

I numeri però sono ostinati: da solo Alcaraz rappresenta la metà delle sconfitte di Sinner nel 2024 (3 su 6) in una stagione dove il numero 1 del mondo è quasi invincibile. E in ognuna di queste tre vittorie, lo spagnolo ha ribaltato la classifica dopo aver perso il primo set. Come se fisicamente e mentalmente fosse sicuro della sua forza contro il suo rivale. Sinner aveva vinto 18 dei suoi ultimi 19 tie-break prima di quello che li decise a Pechino, eppure conosciamo il resto.

Intensa, epica, strepitosa: in video la vittoria di Alcaraz su Sinner in semifinale

Sapevo che Jannik vince quasi ogni tiebreak che gioca. Non mentirò, ci ho pensato 3 punti a 0 contro di me, doppio mini-break per lui. Quindi non ho perso la speranza ma ho pensato: ‘Va bene, devo dare tutto quello che ho solo per cercare di darmi l’opportunità di essere in contatto. Ho giocato degli ottimi punti per tornare al 3 pari e dopo ho pensato solo ad andare avanti. Se avessi perso, almeno sarei andato avanti“, ha detto Alcaraz.

Ma quello che i numeri non dicono è che l’Alcaraz avrebbe potuto benissimo perdere queste ultime tre partite. A Indian Wells, Sinner lo ha calpestato prima di essere gradualmente superato dal suo fisico. L’osservazione è stata simile durante la semifinale del Roland-Garros: l’italiano era in vantaggio per due set a uno e sembrava superiore dal punto di vista tennistico prima che l’anca gli facesse abbassare il livello. Senza contare che poi aveva sopra la testa la spada di Damocle della sua positività. Tatticamente lo spagnolo non ha un vantaggio evidente.

Tra questi due siamo in quello che abbiamo visto tra Federer, Djoko e Nadal

Alcaraz è in grado di elevare il suo livello ad altitudini che nessun altro giocatore può attualmente raggiungereha sottolineato Georges Goven, consulente di Eurosport, commentando la finale di Pechino. Ha velocità di palla, capacità di andare molto, molto veloce, sente il gioco, arriva al volo… Quando è in questo stato, è molto, molto difficile da battere. Sinner fa la sua parte: è costante, è solido, gioca molto, molto bene nei momenti importanti. Abbiamo creduto tantissimo al tie-break che aveva piegato la partita e poi ecco… 7 punti di fila che vengono da un altro pianeta. Dopo tre ore e mezza di partita e di incredibile suspense, si tratta di una conclusione eccezionale.”

Da 0-3 a 7-3: come Alcaraz ha confuso Sinner

Al suo massimo livello, il prodigio murciano sembra intoccabile, ma deve ancora essere mantenuto. Mentalmente è sicuramente più fresco in questo momento. La Coppa Davis e la Laver Cup sembrano avergli dato la carica dopo il fallimento degli US Open. Da parte sua, nonostante qualche settimana di riposo, Sinner ha preso un colpo in testa con il ricorso della WADA nel suo fascicolo, anche se non ha dato molto spettacolo in campo.

In questa finale l’italiano, meno a suo agio dell’Alcaraz durante la settimana, è riuscito comunque ad alzare il suo livello di gioco. E la partita avrebbe potuto benissimo rivelarsi a suo favore. Questo è in definitiva ciò che rende questa rivalità così emozionante: l’ascesa non è chiara per Alcaraz e ci sono tutte le possibilità che Sinner sia sovramotivato durante il prossimo duello. “Di fronte ad un giocatore che io chiamo ‘champagne’ che alterna il buono, il meno bravo, l’eccezionale e l’ottimo, dobbiamo riuscire, come Sinner, ad essere molto costanti nella sua eccellenza, conclude Georges Goven. È una rivalità abbastanza nuova, ma siamo in quello che abbiamo visto tra Federer, Djoko e Nadal tra questi due giocatori.

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