quinto mese consecutivo di calo, avverte Stellantis

quinto mese consecutivo di calo, avverte Stellantis
quinto mese consecutivo di calo, avverte Stellantis
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Il mercato delle auto nuove in Francia ha registrato un notevole calo nel mese di settembre, segnando il quinto mese consecutivo di calo. Mentre Stellantis e Renault stanno lottando per mantenere le loro quote di mercato, le prospettive si stanno deteriorando con avvertimenti sui profitti e una maggiore penalità ecologica.

Il mercato automobilistico francese continua a indebolirsi, registrando a settembre un calo dell’11,07% rispetto all’anno precedente, secondo i dati pubblicati dall’Automobile Platform (PFA). Questo calo segna il quinto mese consecutivo di contrazione, con dati particolarmente negativi per i maggiori costruttori nazionali, Stellantis e Renault. Il mese di settembre 2024 si è chiuso con 139.004 immatricolazioni, una cifra inferiore anche a quella di settembre 2022, quando il settore fu frenato dalla crisi dei semiconduttori.

I primi nove mesi dell’anno evidenziano un calo dell’1,76% rispetto all’anno precedente, con un totale di 1.265.905 immatricolazioni. I produttori francesi sono particolarmente colpiti: Stellantis, numero uno sul mercato francese, ha visto le sue vendite diminuire del 17,52%, colpendo in particolare Citroën e Opel. La Renault, dal canto suo, ha subito un calo del 14,27%, in particolare a causa del cattivo andamento del marchio Dacia. Al contrario, Volkswagen (+4,3%) e Toyota (+19,2%) hanno resistito meglio, soprattutto grazie al successo dei veicoli ibridi del produttore giapponese.

In questo contesto Stellantis ha dovuto abbassare le previsioni per il 2024, evidenziando le difficoltà del mercato americano e la maggiore concorrenza, in particolare da parte della Cina. Il gruppo ha recentemente abbassato le previsioni sul margine operativo, collocandole ora tra il 5,5% e il 7%, rispetto a una previsione iniziale a doppia cifra. Questo annuncio è stato accolto male dagli investitori: il titolo Stellantis è crollato del 14,74% alla Borsa di Parigi, trascinando il gruppo in una spirale negativa che riflette l’incertezza dell’intero settore. Stellantis ha affermato che la situazione del marchio in Nord America è stata responsabile di due terzi del calo del margine operativo.

La situazione è complicata anche sul fronte europeo, dove le immatricolazioni di veicoli restano basse e la crescita delle vendite di auto elettriche è inferiore alle aspettative. La revisione al ribasso delle previsioni sui margini fa eco ad altri annunci simili dei principali produttori europei, come Volkswagen, BMW o Mercedes, alle prese con un mercato stagnante. Stellantis ha addirittura avvertito che i suoi flussi finanziari industriali potrebbero essere negativi entro la fine dell’anno.

In questo contesto già cupo si profila un’altra minaccia con l’aggravamento della penalità ecologica. Secondo le informazioni pubblicate domenica da “Il mondo», Bercy prenderebbe in considerazione l’inasprimento delle regole di tassazione dei veicoli inquinanti, abbassando gradualmente la soglia delle emissioni di CO2 a partire dal 2026. Luc Châtel, presidente della Piattaforma Automobile, non ha mancato di criticare questa misura, che descrive “tassa mascherata» sugli automobilisti, minacciando direttamente il mercato delle piccole auto termiche, già in difficoltà. “Tasseremo coloro che acquistano veicoli di piccola cilindrata“, ha lamentato su Radio Classique.

Per Luc Châtel, la sanzione ecologica potrebbe aggravare le difficoltà di un settore già in crisi, mentre le vendite di auto elettriche non crescono più abbastanza da compensare il declino delle auto termiche. Secondo lui, l’industria automobilistica manca di una visione a lungo termine sia a livello nazionale che europeo. “Siamo sull’orlo di situazioni estremamente gravi nel settore automobilistico“, ha avvertito, sottolineando la mancanza di sostegno politico in un contesto di rapido riorientamento degli standard ambientali.

L’industria automobilistica sta quindi attraversando un periodo di grande incertezza, caratterizzato da un calo della domanda, in particolare di quelle elettriche, revisioni dei margini al ribasso e crescenti tensioni sociali…

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