Libano, il considerevole bottino di guerra di Hezbollah è andato in fumo

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Nei preparativi particolarmente accurati e sofisticati che hanno preceduto l’attacco dell’IDF contro Hezbollah, i servizi israeliani hanno preso di mira le formidabili riserve finanziarie di Hezbollah per almeno dieci anni. Almeno un miliardo di dollari, sepolti nelle cantine del quartier generale del movimento, sono andati in fumo durante l’assassinio di Hassan Nasrallah, il 27 settembre, mentre Benjamin Netanyahu, il primo ministro israeliano, teneva il suo discorso all’Assemblea. Generale dell’ONU.

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha chiesto al suo primo ministro un intervento rapido in Libano

Hezbollah, creato dagli sciiti più indigenti negli anni ’80, ha acquisito, quarant’anni dopo, un’influenza decisiva alla vigilia delle elezioni presidenziali libanesi che si terranno questo autunno. Infatti il ​​vincitore di queste elezioni, proveniente dalla comunità cristiana per una tradizione saldamente radicata dalla fine del mandato francese nel 1943, dovrà passare attraverso una forma di compromesso con la forza sciita che da allora è diventata un partito populista con pratiche molto antidemocratiche. all’ombra del suo protettore iraniano.

Se Hezbollah si è affermato all’interno dello Stato libanese in pochi decenni, è grazie al suo innegabile talento nell’adottare i codici più corrotti e clanistici della classe politica libanese. Ma il movimento sciita deve la sua svolta soprattutto all’acquisizione di ingenti fondi nascosti che gli hanno permesso di finanziare in circa vent’anni una formidabile capacità di integrarsi nel cuore della società libanese.

Tuttavia, ci dicono fonti attendibili, è proprio questo tesoro di guerra che è andato in fumo il 27 settembre, quando gli attacchi aerei israeliani hanno assassinato Hassan Nasrallah e distrutto non meno di sei edifici.

Il denaro, il nervo della guerra

Nelle soffitte di questi edifici, ci viene detto, un fondo di guerra in contanti di almeno un miliardo di dollari era stato nascosto dal leader di Hezbollah e dai suoi parenti. Così una parte dei fondi pazientemente raccolti, attraverso il traffico di droga o grazie alle centinaia di milioni versati dall’Iran, è andata in fumo! Le nostre fonti ci dicono che anche altri depositi che ospitavano il forziere di guerra di Hezbollah, situati nella Bekaa sotto controllo, sono stati distrutti dall’aeronautica israeliana.

Da almeno dieci anni gli israeliani rintracciavano questi tunnel o cantine dove venivano accuratamente conservati i fondi del movimento. È così che all’inizio del 2010-2012 gli israeliani sono riusciti a rapire uno dei più stretti consiglieri di Hassan Nasrallah, responsabile delle finanze. Imbarcato in auto in Israele, quest’ultimo aveva rivelato alcuni preziosi segreti finanziari del movimento sciita.

Nei giorni scorsi un sito libanese in arabo ha ripercorso il viaggio di uno di questi “informatori” al soldo del Mossad, un certo Hassan Bâcha, che avrebbe tradito anche lui il suo campo lasciando il Libano con quattro o cinque milioni di dollari. e alcuni segreti di produzione di Hezbollah (1).

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha chiesto al suo primo ministro un intervento rapido in Libano

Servizi israeliani in prima linea

Una visione indubbiamente semplicistica a volte contrappone un primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, che sarebbe un frenetico guerrafondaio, contro il suo ministro della Difesa, Yoav Gallant, che è molto più misurato e diplomatico. Oggi però sappiamo che Benjamin Nathanyahu, quando si preparava a recarsi all’ONU per tenere un discorso all’Assemblea Generale il 27 settembre, non aveva pianificato il doppio attacco contro Hezbollah. Secondo lui la fase diplomatica doveva precedere l’offensiva bellica.

Ma così non è stato, l’offensiva contro il Libano è stata decisa d’urgenza dopo un pressante intervento dell’esercito e dei servizi israeliani con Benjamin Netanyahu. “L’esplosione non pianificata di quattro cercapersone ha allertato i vertici di Hezbollah che sospettavano qualcosa”. E per concludere: “O si interviene, o si fallisce”.

Hassann Nasrallah, l’uomo più adorato e odiato del Libano

Una stretta di mano decisiva

Una delle teorie più intriganti che circolano attorno a questo assassinio, spiega il sito libanese “ICI Beirut), arriva dal canale saudita Al-Hadath e dal quotidiano israeliano Maariv. Secondo questi media, l’operazione sarebbe iniziata ben prima dei bombardamenti israeliani, durante un incontro tra Nasrallah e un individuo iraniano. Quest’uomo avrebbe stretto la mano al leader di Hezbollah, applicando sul suo palmo una sostanza invisibile a occhio nudo, consentendo a Israele di seguire con precisione i suoi movimenti.

Questo dispositivo, la cui esistenza non è stata ufficialmente confermata, avrebbe consentito ai servizi segreti israeliani di localizzare Hassan Nasrallah in tempo reale. Secondo questa teoria, una volta arrivato il leader di Hezbollah nel suo quartier generale nella periferia sud di Beirut, Israele aveva bisogno di soli due minuti per confermare la sua presenza.

Fu allora che gli aerei israeliani lanciarono attacchi aerei sul quartier generale di Hezbollah e sganciarono sul posto circa 80 tonnellate di bombe.

Secondo MaarivHassan Nasrallah è morto di asfissia dopo essersi nascosto in una stanza non ventilata del quartier generale, dove si erano infiltrati i gas tossici dei bombardamenti. “ La teoria della stretta di mano evidenzia un fatto sorprendente, concludono i nostri colleghi di Ici Beirut. Israele avrebbe i mezzi per sfondare i muri più spessi, in senso letterale e figurato”.

Progressi tecnologici spettacolari

La capacità di Israele di localizzare ed eliminare il leader di Hezbollah deriva da una strategia di intelligence che è stata intensificata per anni. Come riportato da media come Tempi finanziarilo Stato ebraico ha investito in tecnologie all’avanguardia per monitorare Hezbollah e i suoi membri su base continuativa.I progressi tecnologici nei droni, nei satelliti spia e nella sorveglianza informatica hanno permesso a Israele di accumulare enormi quantità di dati su Hezbollah e di mappare i movimenti dei suoi alti funzionari.

I rapporti indicano che Israele ha notevolmente ampliato la sua comprensione di Hezbollah, studiando non solo il suo aspetto militare ma anche il suo considerevole finanziamento, che sarà stato una delle chiavi dei suoi successi popolari in Libano permettendogli di compensare l’assenza dello Stato libanese. e mantenere una clientela politica fedele con medicinali e altri beni essenziali.

(1) Mondafrique non ha potuto confermare questa informazione

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