Offensivo al ritorno dalle vacanze estive, influente nella nomina di Michel Barnier a Matignon; Marine Le Pen, leader del Raggruppamento Nazionale (RN), dovrà, da lunedì 30 settembre, navigare tra i banchi dell’Assemblea Nazionale e quelli del tribunale di Parigi dove si svolgerà il processo contro gli eurodeputati del FN, imputati di malversazione dei fondi europei.
Potrebbe essere favorevole ad alcuni eventi chiave del Palais Bourbon, come la dichiarazione di politica generale di Michel Barnier martedì 1È ottobre, ma ha fatto sapere che intende confrontarsi il più possibile con i giudici (fino a tre mezze giornate a settimana).
Verrà esaminato attentamente il destino del candidato naturale della RN alle elezioni presidenziali
Dal giornale Il pariginola leader di estrema destra ha giustificato il suo desiderio di trascorrere del tempo in tribunale: “Come ex presidente del FN-RN e del gruppo al Parlamento europeo, ho una visione d’insieme che gli altri non hanno”.
Un atteggiamento cruciale internamente. Alla domanda se teme l’esito del processo, un deputato della RN riflette e poi confida: “Quando non percepisco alcuna preoccupazione in Marine, non sono preoccupato. »
Lei è “solo” una dei 25 imputati ma è il destino della candidata naturale della RN alle elezioni presidenziali che sarà sotto il controllo dei suoi amici e ancor più dei suoi avversari. Tanto più che la decisione non è prevista prima della fine del 2024-inizio del 2025. E questo potrebbe essere oggetto di ricorso.
Presunta appropriazione indebita di fondi europei
Se qualche sentenza sarebbe politicamente dannosa – la più alta è dieci anni di reclusione – è soprattutto una sentenza di ineleggibilità che getterebbe un’ombra sul suo cammino, la sua presenza al secondo turno delle prossime presidenziali è già considerata. quasi acquisito dai suoi avversari: “Nel 2027 la domanda sarà se Le Pen diventerà presidente”sottolinea una cornice a sinistra.
Al centro del caso: presunta appropriazione indebita di fondi europei tra il 2004 e il 2016. Gli imputati sono sospettati di aver istituito un sistema di remunerazione da parte dell’UE per gli assistenti degli eurodeputati del FN (ora RN). Avrebbero effettivamente lavorato solo o in parte per il FN, consentendogli un notevole risparmio salariale. Il Parlamento ha valutato il danno finanziario subito in 3 milioni di euro, di cui un milione è già stato rimborsato (il che non è un’ammissione di colpa, assicura la RN).
Marine Le Pen, presa di mira per appropriazione indebita di fondi pubblici e complicità, ha sempre respinto queste accuse.
Accuse respinte da Marine Le Pen
“Affronterà questo processo a testa alta per dimostrare tutte le bugie e i processi che l’Unione Europea sta facendo alla Marina Militare, la quale non sopporta che ne contestiamo il funzionamento”ha promesso Sébastien Chenu, deputato e vicepresidente del partito. Ma anche in caso di assoluzione definitiva, la sequenza avrà gettato un’ombra sul ritorno della Rn, in piena riorganizzazione interna in vista delle prossime elezioni legislative, anticipate o meno.
“Certo è più scomodo fare campagna elettorale quando sei condannato, ma puoi anche essere assolto, e questo è un jackpot”pensa un deputato della RN.
“Gli affari degli altri partiti vanno a vantaggio del FN-RN, ma gli affari del FN-RN non vanno a vantaggio degli altri partiti”osserva Sylvain Crépon, docente di scienze politiche. Quanto a Nonna Mayer, ricercatrice in scienze politiche, ne è convinta “Ogni volta che attacchiamo il partito o i suoi leader gli permettiamo di atteggiarsi a vittima, non sempre dobbiamo cancellarlo”.
Una posizione condivisa dai dirigenti RN. “Le cause intentate contro di noi non ci hanno mai rallentato”assicura uno di loro.