hanno assistito alla debacle di Servette

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I romani festeggiano il gol di Emilie Haavi davanti ad un’avvilita Amina Muratovic.Immagine: chiave di volta

Il Servette FCCF ha perso pesantemente contro l’AS Roma nella gara di ritorno degli spareggi di UEFA Women’s Champions League. Eravamo allo stadio con le squadre femminili FF15 e FF19 dell’AS Charmilles. Segnalazione.

L’appuntamento è stato fissato un’ora prima dell’inizio della partita, presso il centro commerciale La Praille, situato vicinissimo allo Stadio. Alle 18, sotto una pioggia battente, arrivano le prime ragazze, ombrello in mano, cappuccio in testa o in piena corsa per ripararsi. Ritrovano i loro allenatori, che si occupano di distribuire loro i posti offerti dal Servette Football Club con l’obiettivo di promuovere il calcio femminile.

Il tempo disastroso contrasta con l’energia sconfinata delle ragazze, che non riescono più a stare ferme. La decisione è presa: uno degli allenatori tornerà allo stadio con le ragazze presenti, mentre l’altro attenderà, sotto la pioggia, i ritardatari.

Folla insolita?

Il gruppo si precipita verso lo stadio, cercando di evitare le pozzanghere, e si posiziona nella fila che si è formata a fianco del negozio. Inoltre, alcuni di loro indossano la maglia o la sciarpa del Servette, mentre altri hanno optato per un outfit più classico. Mentre aspettano il loro turno per controllare i biglietti, uno di loro ammette che:

“I giocatori non sono abituati ad avere così tanti tifosi”

Mariana, giocatrice FF19 dell’AS Charmilles

È vero che è raro vedere 6.100 tifosi per una partita del Servette Chênois Féminin. Inoltre giocano allo Stade de Genève, che è una novità rispetto al piccolo Stade des Trois-Chênes. Alcune ragazze non sembrano molto entusiaste del posto: “Qui lo stadio è meno intimo”. Discussione interrotta, perché tocca a noi entrare nello stadio.

Controllo dei biglietti d’ingresso. immagine: Watson

Fai le tue previsioni!

Con i volti sorridenti si siedono sugli spalti riparati. Apprezzabile, no? Si lanciano i pronostici, ognuno commenta il proprio: “Credo in un pareggio per tornare al punteggio dell’andata, ma non credo che vincerà”, sottolinea Mariana. “Credo che sarà difficile segnare per rimettersi in carreggiata senza subire gol”, ha risposto un altro.

Anche se il campo è in pessime condizioni, rimane percorribile e le squadre entrano in campo. Le ragazze, sedute in fila, si affrettano a tirare fuori i telefoni per catturare il momento e condividerlo sulle reti.

Ripristino del campo prima dell’inizio della partita tra SFCCF e AS Roma.immagine: Watson

Viene dato il calcio d’inizio, ma già dai primi quindici minuti di gioco la Roma è in vantaggio per 2-0. “Te l’avevo detto”, mi grida una delle ragazze, con aria disillusa. Pochi minuti dopo, i ginevrini hanno aperto il bancone. Lo stadio è in festa e i tifosi, accorsi numerosi, cantano “Servette, Servette”.

Mangiare per dimenticare

La gioia è di breve durata, visto che i giocatori granata subiscono subito il terzo gol. Senza nemmeno aspettare la fine del primo tempo, tre ragazze dell’AS Charmilles decidono di andare a cercare qualcosa da mangiare. Quando tornarono, uno di loro esclamò: “Hanno segnato il quarto gol! L’abbiamo visto sullo schermo mentre stavamo ordinando. Fischiato l’intervallo, i Servettiani sono avanti 4-1.

Approfitto del fatto che sono impegnati con le patatine per far loro domande sul loro rapporto con il calcio. Marine mi dice che non perde nessuna partita della squadra maschile del Servette FC e che ci va con la sua famiglia. Tuttavia, quando le ho chiesto della squadra femminile, ha risposto:

“Ragazze, ogni tanto ci vado, ma è più raro. C’è meno atmosfera e il gioco è più lento”

Marine, giocatore FF15 dell’AS Charmilles

Soraia dichiara:

“Non importa se a giocare è la squadra femminile o quella maschile, io guardo”

Soraia, giocatore in FF19 all’AS Charmilles

Prosegue raccontandomi che ha sempre amato il calcio, è un vero affare di famiglia: il suo fratellino pratica questo sport, un altro membro della sua famiglia allena una squadra, e quest’anno ha deciso di provarci. a sua volta.

Joana Marchao come eroina

Al secondo periodo. I Servettiani sono tornati in campo, e i giovani spettatori sono tornati ai loro posti. Gridano: “Sciopero! Sparare!” È arrivato alle orecchie di Joana Marchao du Servette? Segna un bellissimo calcio di punizione che manda la palla nell’angolo superiore delle gabbie italiane. Questo gol sveglia lo stadio, e le reazioni non tardano ad arrivare: “wow!” scoppiano e tutte le ragazze sono molto entusiaste.

Purtroppo le conquiste dei romani si susseguono e le speranze vanno via via deluse:

“Voglio morire”

Sostenitore della SFCCF

Le grida di incoraggiamento si placano lasciando il posto a sospiri disillusi. A dire il vero non credono più veramente alla vittoria. Solo un fervente sostenitore della SFCCF, che ho incontrato durante l’incontro, mi ha detto:

“Credo sempre nella vittoria, qualunque sia la differenza reti”

Sostenitore della SFCCF

Il successo della Roma al 90′ cade come un massetto di piombo. I tifosi, che sognavano di vedere vincere la propria squadra, si guardano disillusi. Il fischio finale sigilla il punteggio sul 2-7. I giovani lasciano poi lo stadio con un misto di tristezza e ammirazione.

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