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“Si diffonderà in tutta la Federazione…”

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Questo “mercoledì nero”, come lo hanno definito i sindacati, sarà caratterizzato dall’interruzione del lavoro in molte scuole della Vallonia e di Bruxelles. Azioni locali sono pianificate anche dai vari sindacati regionali. Così, a Liegi, è previsto un comizio davanti alla sede di Engagés, il partito della coalizione Azzurra al potere.

Mercoledì gli insegnanti vestiti di nero

Nella provincia del Lussemburgo gli insegnanti sono invitati a vestirsi di nero in segno di lutto. Sono previste azioni anche a Charleroi e nel Brabante Vallone. “Si muoverà in tutta la Federazione in forme diverse, sia attraverso le assemblee generali che attraverso i raduni”, commenta Roland Lahaye, segretario generale della CSC-Enseignement.

I sindacati intendono denunciare le misure di risparmio adottate il mese scorso dalla maggioranza MR-Engagés. Queste prevedono in particolare una riduzione del 3% del numero di ore di istruzione qualificante (tecnica e professionale), la fine del 7° anno professionale o addirittura il rinvio degli studenti adulti che hanno abbandonato l’istruzione per adulti.

Per i sindacati, queste misure porteranno alla perdita di almeno 500 posti di lavoro a tempo pieno, cosa che tuttavia il ministro Valérie Glatigny (MR) contesta.

L’inverno sarà socialmente caldo a scuola: “Gli scioperi continueranno nei prossimi mesi”

Martedì mattina il ministro ha incontrato nuovamente i sindacati per discutere delle misure volte a qualificarlo ma senza in alcun modo calmare il clima di tensione.

“È un dialogo tra sordi!”, si lamenta Roland Lahaye. “Il ministro ci dice che non ci saranno perdite di posti di lavoro ma non dice tutta la verità. È chiaro che non ci sarà modo di trovare lavoro per tutti. Il mondo dell’istruzione qualificante è così specifico. Non puoi dire a un insegnante di falegnameria di andare a insegnare meccanica domani!

Oltre a questo “mercoledì nero” previsto per domani, i sindacati organizzeranno nuovamente interruzioni del lavoro e assemblee generali nelle scuole la prossima settimana per informare i loro affiliati della fine annunciata questa volta delle nomine degli insegnanti.

Questa mobilitazione del mondo dell’insegnamento dovrà culminare il 27 gennaio con una grande manifestazione nelle strade della capitale. Gli insegnanti, di tutti i livelli e di tutte le reti insieme, sono invitati a incrociare le braccia il 27 e 28 gennaio per uno sciopero di 48 ore.

Alla luce della mobilitazione, i sindacati decideranno immediatamente se proseguire le loro azioni. Il malcontento potrebbe, però, continuare. Il fronte comune ha infatti già deciso di proclamare immediatamente uno sciopero “illimitato”.

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