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La petizione contro lo spaccio presentata al Gran Consiglio con quasi 8000 firme – rts.ch

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La petizione vodese contro lo spaccio di strada è stata presentata martedì al Gran Consiglio. Dotato di 7.912 firme, è stato lanciato a metà agosto, quando il traffico di droga esplodeva in diverse città del cantone, in particolare a Losanna, Yverdon e Vevey.

Questa petizione dimostra che “la situazione non è più sostenibile” e che “la popolazione ne è stufa”, ha dichiarato Marianne Dind, una delle promotrici del testo, dopo aver consegnato le iniziali al presidente del Gran Consiglio, Jean -François Thuillard.

Ha accolto con favore “l’ottimo punteggio” di questa petizione, lanciata da un piccolo gruppo di cittadini, con una logistica ridotta e senza il sostegno di un partito. È stato firmato da “Signori e signora tutti”, da persone “di destra e di sinistra”, ha continuato Marianne Dind, anche lei deputata dell’UDC.

Intitolato “Basta spaccio! Tolleranza zero”, il testo chiede maggiore fermezza alle autorità politiche, accusate di aver permesso che la situazione degenerasse. I firmatari chiedono che le leggi sulla lotta contro il traffico di droga vengano “finalmente applicate”.

La petizione chiede un “controllo permanente” da parte della polizia dei luoghi pubblici interessati dall’accordo. Sono necessarie anche sanzioni reali contro i trafficanti. Per i firmatari occorre «far capire agli spacciatori che non sono i benvenuti nei luoghi pubblici delle città vodesi».

>> Una lira: Una petizione chiede al Canton Vaud di fare di più per gestire lo spaccio di strada

Una possibile iniziativa popolare

La petizione sottolinea inoltre che le sostanze vendute per strada sono “sempre meno costose”, raggiungendo un pubblico “sempre più ampio”. Ma anche che gli spacciatori mostrano ormai “atteggiamenti molto invasivi” nei confronti della popolazione. Per tutti questi motivi “c’è un urgente bisogno di agire”, secondo Marianne Dind.

Il testo è ora nelle mani della commissione petizioni del Gran Consiglio. Verrà poi discusso in plenum, che deciderà se rinviarlo o meno al Consiglio di Stato.

Marianne Dind ha già avvertito che il comitato dietro il testo potrebbe non fermarsi qui. In definitiva, se la situazione non dovesse evolversi “sul campo”, si potrebbe lanciare un’iniziativa popolare.

>> Guarda di nuovo il reportage della Mise au point a Yverdon:

Affare di strada a Yverdon / Focus / 13 min. /29 settembre 2024

Task force cantonale

Quest’estate a Vaud lo spaccio ambulante è aumentato notevolmente, soprattutto quello legato al crack. Oltre alla petizione e al rafforzamento della polizia sul posto, questa situazione ha dato luogo a diversi interventi politici, sia a livello comunale che cantonale.

Le tre principali città interessate – Losanna, Yverdon e Vevey – hanno scritto al Consiglio di Stato per denunciare una situazione “fuori controllo” e chiedergli di fare di più.

Il Consiglio di Stato ha annunciato l’istituzione di una “task force” e il rafforzamento delle misure repressive, come l’organizzazione di operazioni di “pugno” o l’accelerazione dell’espulsione dei trafficanti residenti illegalmente.

ats/ami

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