“Non siamo un rifugio per criminali”, si è indignato venerdì sera Jean-Luc Mélenchon, deplorando l’”immunità” di cui gode il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in Francia, nonostante un mandato di arresto della Corte penale internazionale (CPI).
“Se c’è un governo ribelle in questo paese, i criminali di guerra, i criminali di genocidio saranno arrestati non appena metteranno piede sul nostro suolo”, ha dichiarato la tribuna durante un incontro pubblico a Parigi, davanti agli attivisti.
Il Ministero degli Affari Esteri francese ha annunciato mercoledì in un comunicato stampa che il primo ministro israeliano beneficerà in Francia delle “immunità degli Stati non parti della CPI”, come nel caso di Israele, previste dal diritto internazionale.
Un articolo dello Statuto di Roma del 1998 che istituisce la Corte penale internazionale affronta la questione dell’immunità per i leader dei paesi che non riconoscono la Corte, ma può rimanere aperto a varie interpretazioni. “Non esiste un’immunità, non esiste”, ha assicurato Jean-Luc Mélenchon.
Oltre a Netanyahu, la Corte penale internazionale la scorsa settimana ha emesso un mandato di arresto contro l’ex ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant e contro il capo del braccio armato palestinese di Hamas Mohammed Deif, per crimini di guerra e crimini contro l’umanità.
“Non siamo un rifugio per criminali”, si è indignato venerdì sera Jean-Luc Mélenchon, deplorando l’”immunità” di cui gode il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in Francia, nonostante un mandato di arresto della Corte penale internazionale (CPI).
“Se c’è un governo insubordinato in questo paese, i criminali di guerra,…
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