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Il Raduno Nazionale prepara le menti a una rapida censura governativa

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Marine Le Pen, all'Assemblea nazionale, a Parigi, il 12 novembre 2024. JACQUES WITT/SIPA

Il Raggruppamento Nazionale (RN) vorrebbe preparare gli animi ad una (molto) imminente censura del governo che non farebbe altrimenti. Il partito di estrema destra intensifica le operazioni di comunicazione per minimizzare le conseguenze finanziarie di un'eventuale caduta della squadra del primo ministro Michel Barnier.

Il giorno dopo l'articolo della presidente del gruppo RN all'Assemblea nazionale, Marine Le Pen, pubblicato su Le Figaro, contro il «notizie false» falciandolo “rischio di “shutdown” all’americana [la fermeture des administrations] un caso di censura del bilancio », Jean-Philippe Tanguy ha convocato mercoledì 27 novembre una conferenza stampa per sostenere questo messaggio. Mentre il governo avverte del rischio di crisi finanziaria, con a “uno scenario greco”ha denunciato il deputato (RN) della Somme “menzogne ​​di Stato”visto negli avvertimenti dell'esecutivo “un vano tentativo di comunicazione per destabilizzare il normale percorso della democrazia”.

E se il suo intervento non fosse bastato a demonetizzare l' “Machiavellismo dell’operetta” dei suoi avversari, il referente economico della RN ha distribuito una nota di diciassette pagine intitolata “Il Ve La République garantisce la stabilità del bilancio francese in caso di censura governativa. » Compilazione di testi giuridici, ipotesi e “punti storici”questo documento mira a dimostrare che la censura non pregiudicherebbe in alcun modo il “stabilità fiscale” del paese e sarebbe «senza impatto» sui servizi pubblici, sugli stipendi dei dipendenti pubblici o sul pagamento delle prestazioni sociali. Che ne dici di un governo dimissionario? “La RN voterà ovviamente a favore del disegno di legge speciale che autorizza la riscossione delle tasse esistenti”scrive, con il codice, M. Tanguy.

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Se il partito di estrema destra non ha deciso ufficialmente se voterà – in accordo con la sinistra – una mozione di censura contro il governo, sta già cercando di sfatare le accuse – di irresponsabilità politica e finanziaria – dell’esecutivo contro di lui. . Abbastanza per alimentare l’ipotesi di una sanzione rapida. Forse dal primo ricorso di Michel Barnier all'articolo 49.3 della Costituzione (che consente l'adozione di un testo senza votazione), previsto lunedì 2 dicembre, per far approvare dall'Assemblea nazionale il disegno di legge di finanziamento della Previdenza Sociale (PLFSS).

Senza attendere la restituzione ai deputati, entro il mese, del disegno di legge finanziaria (PLF), necessario per l'esame completo da parte dei lepenisti del “copia finale” bilancio esecutivo? “Una politica di esaurimento delle scadenze [de négociations avec le gouvernement] sarebbe una politica delle peggiori”avverte Jean-Philippe Tanguy, considerando che in assenza di qualsiasi concessione di Matignon a favore della RN, “meglio censurare subito”. “Ci restano tre settimane da qui alla fine dell’anno per invertire la rotta [et réviser la copie d’ici à 2025]giustifica il deputato della Somme. È una questione di razionalità. »

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