Mentre il “diritto alla riparazione” è in aumento, gli ingegneri delle divisioni “Plaitform Engineering” e “clienti” del fondatore hanno riflettuto insieme per sviluppare uno standard architettonico di modularità per alcune macchine. In questo caso, per mini computer E computer portatili meno monolitico. L’idea generale è quella di contribuire a ridurre i rifiuti elettronici e migliorare la riparabilità e gli aggiornamenti, introducendo tre livelli di modularità: fabbrica, terreno e utente. Fondamentalmente, questo concetto di PC modulare mira contemporaneamente a facilitare e rendere redditizio l’assemblaggio durante la produzione, a consentire riparazioni più facili e veloci sul campo e, infine, a consentire all’utente di sviluppare la propria macchina. Ecco gli obiettivi definiti da Intel:
- Ridurre l’impatto ambientale riducendo al minimo l’impronta di carbonio
- Creare sistemi evolutivi in grado di adattarsi all’evoluzione dei bisogni e degli interessi degli utenti
- Sostieni il diritto alla riparazione grazie a componenti sostituibili sul campo
- Consentire aggiornamenti trasparenti dei sistemi, evitando il rinnovo completo dei dispositivi
- Consentire prodotti a costi ottimizzati razionalizzando i processi di progettazione produttiva (riutilizzo dei moduli)
- Facilitare la gestione degli UGS nei prodotti e accelerare i tempi di commercializzazione
Per il laptop, il concept prevede l’introduzione di tre moduli interni: una scheda madre e due moduli I/O “universali”. Situati su entrambi i lati della scheda madre alla quale saranno collegati con una tovaglia, questi ultimi sono immaginati per essere riutilizzabili in diverse dimensioni/calibri di macchine e attraverso diverse generazioni di prodotti. Ciò dovrebbe in teoria facilitare il lavoro degli OEM (e ridurne i costi?) E autorizzare una migliore scalabilità rispetto a oggi. Per il mini PC, Intel Prevede inoltre una macchina divisa in tre moduli: CPU, GPU e PCH (Platform Controller Hub). Il modulo PCH fungerà da base per tutti gli altri, così come per eventuali altre schede PCIe aggiuntive. Ancora una volta, l’obiettivo è facilitare la compensazione e scalabilitàpiuttosto che obbligare a sostituire l’intera macchina in caso di desiderio di cambiamento.
Questo ti parla? Difficile non pensare a quello che Framework già fa con i laptop, o al concetto che Intel stessa aveva già immaginato a suo tempo sia per i laptop che per i mini PC con la sua piattaforma intel nuc elements… Driven, non c’è nulla di molto nuovo in tutto di questo, Intel sembra voler reinventare il Nuc che tuttavia ha abbandonato e rimettere ai giorni nostri alcune cose vecchie come l’IT. Naturalmente non siamo assolutamente contrari alle macchine più moderne modulare E riparabile, piuttosto che un insieme di componenti incollati. Ma perché una simile iniziativa sia democratica e abbia davvero successo, sarebbe anzi preferibile unificarne il principio, proprio quello che sembra qui proposto.
Ma attenzione, qui la parola chiave è “concetto”. Tra quello che un pugno di ingegneri immagina forse utopico e quello che vogliono i finanzieri freddi e calcolatori, le priorità sono molto diverse. Non vi è quindi alcuna garanzia che la soluzione qui proposta si materializzi un giorno. In ogni caso nella pubblicazione non viene menzionata alcuna forma di calendario. Anche se basterebbe un approccio al passo con i tempi…
Progettazione modulare dei PC: un approccio sostenibile per una migliore riparabilità e riduzione dei rifiuti elettronici