È una svolta a destra, di quelle che valgono per il suo simbolismo, ma altrettanto per le sue implicazioni reali nella vita delle persone. Immigrati privi di documenti, in questo caso. Giovedì 23 gennaio Bruno Retailleau ha distribuito a tutti i prefetti la nuova circolare che ora regolerà l’accesso alla regolarizzazione per gli stranieri senza permesso di soggiorno. E l’impulso dato dal ministro dell’Interno è quello dell’inasprimento.
Nel testo di tre pagine, compreso Il mondo Ottenuta copia, il Ministro dell’Interno chiede ai prefetti di riorientare le regolarizzazione che concedono ai lavoratori delle professioni in tensione, in contrapposizione alla regolarizzazione delle persone per la loro vita personale e familiare in Francia, oggi la maggioranza.
La regolarizzazione dei dipendenti delle professioni carenti, introdotta dalla legge sull’immigrazione del gennaio 2024, richiede in particolare tre anni di presenza in Francia e dodici mesi di anzianità nel lavoro e nell’esercizio di una professione rientrante in un elenco stabilito con decreto. Per tutto ciò che non riguarda questi lavoratori, i criteri per l’ammissione alla residenza sono notoriamente severi.
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