indagine su un flagello insospettabile

indagine su un flagello insospettabile
indagine su un flagello insospettabile
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Il processo per stupro di Mazan, conclusosi a metà dicembre, ha lasciato un sentimento di disagio, essendo i colpevoli, per la maggior parte, gentiluomini comuni, ben integrati nella società e padri di famiglia. “Se ci sono così tanti predatori sessuali con un profilo così ordinario in un territorio così piccolo, le vittime devono essere molto numerose in tutta la Francia”allarma Caroline Darian, la figlia di Gisèle Pelicot, in questo documentario.

Dopo lo shock di scoprire che suo padre aveva drogato sua madre per dieci anni per consegnarla, priva di sensi, a sconosciuti, questa quarantenne dirigente delle comunicazioni ha deciso di allertare l’opinione pubblica sulla sottomissione chimica. Il film intreccia con fluidità la sua storia personale, dall’arresto di Dominique Pelicot alla sentenza, e la sua indagine, alimentata da numerose testimonianze, su un fenomeno “fortemente sottostimato”.

Lotta al “crimine perfetto”

Prima scoperta, il GHB, definito il “farmaco dello stupratore”, viene utilizzato solo raramente dagli aggressori, che prelevano l’“arma del delitto” dalla farmacia di famiglia: somministrati in dosi elevate, sonniferi, antidolorifici o antistaminici provocano blackout che durano diverse ore. L’amnesia che ne deriva costituisce una fonte di infinite domande e angoscia per le vittime. Zoé, violentata a 15 anni durante un Festival musicale, evoca un fatto terribile “sentimento di espropriazione”. Essendo diventata medico generico, sostiene una migliore formazione degli operatori sanitari.

Se le ricostruzioni dei fatti a volte mancano di sobrietà, questo documentario ha il merito di sollevare il velo su quello che a volte sembra un delitto perfetto, per mancanza di prove. Viene messo in discussione il trattamento riservato alle vittime da parte della polizia e delle autorità giudiziarie, attraverso gli esempi di Katia, il cui aggressore è stato assolto, e di Léa, che attende da due anni il rinvio a giudizio dei due soldati. che l’ha violentata, nonostante la confessione di uno di loro.

“Sottomissione chimica: affinché la vergogna cambi lato”, martedì 21 gennaio alle 21:05 su 2

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