In base all’accordo tra Hamas e Israele, i primi 90 prigionieri palestinesi sono stati rilasciati dalle carceri israeliane. Tuttavia, non tutti hanno lo stesso profilo.
Pubblicato il 20/01/2025 18:19
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Sono loro i primi a beneficiare dell’accordo sullo scambio di prigionieri. Nella notte tra domenica 19 gennaio e lunedì 20 gennaio, 90 prigionieri palestinesi sono stati rilasciati dalla prigione militare di Ofer, nella Cisgiordania occupata, e da un centro di detenzione a Gerusalemme, in cambio di tre ostaggi israeliani tenuti da Hamas.
La prima ondata di palestinesi rilasciati comprendeva principalmente donne, 69 per l’esattezza, e 21 adolescenti. La stragrande maggioranza di loro era stata arrestata dopo il massacro del 7 ottobre 2023 e stava scontando condanne brevi, ad eccezione di Nawal Fatiha. Questa giovane donna di 23 anni è stata condannata a otto anni di prigione per aver accoltellato un israeliano a Gerusalemme, secondo il quotidiano Haaretz. Gli altri erano in attesa di processo o in detenzione amministrativa. Ereditata dal mandato britannico, questa procedura consente alle autorità israeliane di incarcerare qualsiasi persona ritenuta pericolosa, senza accusa e senza limiti di tempo.
È il caso di Abla Abdel Rassoul, il più anziano di 68 anni, così come quello di Khalida Jarrar, il più noto dei prigionieri liberati. Questo importante attivista per i diritti dei palestinesi ha trascorso gran parte degli ultimi dieci anni dietro le sbarre. Membro della direzione del Fronte popolare per la liberazione della Palestina, classificato come terrorista dagli Stati Uniti e dall’Unione europea, ha continuato a viaggiare avanti e indietro tra Ramallah e le prigioni israeliane. Nel 2021, Israele gli ha negato il permesso umanitario per partecipare al funerale di sua figlia.
Dei 90 palestinesi rilasciati domenica, 76 sono stati trasferiti in Cisgiordania e 14 a Gerusalemme est. Ulteriori rilasci sono attesi nei prossimi giorni poiché, secondo la prima fase dell’accordo di cessate il fuoco, dovrebbero essere rilasciati complessivamente 1.900 palestinesi. Tra loro, alcuni stanno scontando l’ergastolo per aver compiuto attacchi o commesso omicidi contro soldati o civili israeliani. La stampa israeliana ad un certo punto ha ventilato la possibilità di mandarli in esilio in Qatar o in Turchia, cosa che non è ancora stata confermata.