La grande favorita alla successione di Viola Amherd in Consiglio federale getta la spugna. Il consigliere nazionale grigionese Martin Candinas, considerato uno dei candidati più probabili alla carica del Vallesano, ha infatti deciso lunedì di non candidarsi.
«Il ruolo di consigliere federale richiede piena convinzione e dedizione. Per quanto unico e attraente sia, non accende in me un fuoco interiore”, spiega in un comunicato stampa. Le Grison si dice soddisfatto dell’attività in Nazionale e desidera continuarla. Soprattutto perché gli permettono di avere abbastanza tempo per la famiglia e gli amici, scrive l’eletto, 44 anni e padre di tre figli.
Quindi è un nuovo favorito che getta la spugna. Ricordiamo che Gerhard Pfister, che pochi giorni prima aveva annunciato di lasciare la carica di presidente del partito, sabato sera ha anche annunciato che non si sarebbe candidato. Tra i sospettati c’è anche il capogruppo parlamentare del Centro a Berna, Philipp Matthias Bregy, residente nell’Alto Vallese, che domenica ha dichiarato di preferire la presidenza del suo partito.
Si noti che è questo lunedì che il Centro dovrà svelare il processo interno per trovare un successore di Viola Amherd che “ha annunciato le sue dimissioni mercoledì scorso”. La decisione finale dovrebbe essere decisa il 21 febbraio per le elezioni il 12 marzo. Ma l’elenco degli aventi diritto si sta restringendo come nessun altro.
È molto probabile che il successore di Valaisanne sarà alemanno. A meno che non ci sia una sorpresa francofona? Così il consigliere di Stato vallesano ed ex presidente del partito Christophe Darbellay ha detto lunedì alla RTS di pensarci e di non escludere una candidatura. Ha espresso il suo interesse alla direzione nazionale del partito precisando che non si tratta di un annuncio ufficiale di candidatura.
Ma è uscito allo scoperto un altro candidato, il consigliere nazionale zurighese Philipp Kutter. Vorrebbe candidarsi, ha detto domenica, ma è titubante per ragioni pratiche. L’eletto, infatti, è tetraplegico dopo un incidente sugli sci nel 2023. Ma ritiene che “sarebbe un segnale forte se oggi chi usa la sedia a rotelle potesse diventare anche consigliere federale”.