Il ministro degli Interni, Bruno Retailleau, ha assicurato domenica 19 gennaio che il governo Bayrou lo farà “toccare” Assistenza sanitaria di Stato (AME), un sistema che consente ai cittadini stranieri senza regolare permesso di soggiorno in Francia di farsi curare. “Lo toccheremo”ha affermato il ministro, mantenendo una linea ferma sulle questioni migratorie. «È un argomento del PLFSS [projet de loi de financement de la Sécurité sociale] »ha aggiunto.
Il signor Retailleau chiede che siano accolte le conclusioni del rapporto Evin-Stefanini, presentato alla fine del 2023 prima dello scioglimento, che secondo lui aveva giudicato l’AME un “incoraggiamento alla clandestinità”. In questo documento, l’ex ministro Claude Evin (Partito Socialista) e il prefetto Patrick Stefanini, esponente del partito Les Républicains, hanno sostenuto in particolare un adeguamento del paniere di cure accessibile con l’AME. Hanno inoltre sottolineato il ruolo del sistema nel prevenire il deterioramento della salute dei migranti illegali, nonché la diffusione di malattie a tutta la popolazione.
La destra e l’estrema destra chiedono una riduzione dell’ambito delle cure ammissibili all’AME, o addirittura la sua completa scomparsa. Il sistema è, tuttavia, difeso dalla sinistra e da parte del blocco centrista.
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Nel dicembre 2024, nell’ambito della revisione del bilancio dello Stato, il Senato ha approvato, con il sostegno del governo, una riduzione di 200 milioni di euro del budget assegnato all’AME su un totale di 1,3 miliardi, con un aumento di oltre il 9% rispetto al 2024.
L’AME permette di accogliere le persone in situazione irregolare che risiedono in Francia da più di tre mesi, le cui risorse sono scarse e non possono beneficiare della copertura del sistema di diritto comune.
Più in generale sulla politica migratoria, ha ribadito ancora una volta Bruno Retailleau ” augurare “ l’abolizione dei diritti fondiari a Mayotte anche se ha convenuto che allo stato attuale le condizioni politiche non erano soddisfatte.
Dibattito sui diritti fondiari nella Francia continentale
Stessa osservazione per un dibattito sui diritti fondiari nella Francia continentale. “Non deve esserci automatismo, ma deve derivare da un atto volontario”ha dichiarato il ministro che vuole così ritornare alle disposizioni della legge varata dall’ex ministro Charles Pasqua (Raggruppamento per la Repubblica) nel 1993, prima di essere abolita sotto il governo socialista di Lionel Jospin.
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La legge Pasqua subordinava l’ottenimento della cittadinanza francese, per un minore nato in Francia da genitori stranieri con permesso di soggiorno, al compimento dei 18 anni, a una dichiarazione preventiva.
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