L’ambasciatore tedesco negli Stati Uniti ha espresso preoccupazione per i “piani di vendetta” di Donald Trump. Secondo un documento confidenziale molto allarmista rivelato domenica dal quotidiano “Bild”, il suo programma potrebbe minare la democrazia americana. Queste parole di Andreas Michaelis sono contenute in un telegramma diplomatico inviato martedì al ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock. Denuncia in particolare la “strategia di massima disgregazione” del nuovo presidente americano per “ridefinire l’ordine costituzionale” del suo Paese.
Contattato dall’AFP, il Ministero degli Affari Esteri non ha voluto commentare “di principio” ciò che riguarda “documenti interni, analisi o rapporti di ambasciata”. Uscendo dai consueti codici diplomatici, Michaelis vede in Trump, nel documento interno riservato, un uomo spinto da “desiderio di vendetta”, ritenendo di potersi muovere verso una “massima concentrazione dei poteri” a scapito del Congresso e del governo. Stati Federati. L’ambasciatore tedesco ritiene che i principi democratici fondamentali degli Stati Uniti potrebbero essere “largamente indeboliti” da questa pratica di potere.
La fuga di notizie di questo telegramma arriva in un brutto momento per Berlino, dato che proprio l’ambasciatore 65enne dovrà rappresentare lunedì il governo tedesco all’insediamento del nuovo capo di Stato americano. Nella sua analisi, è preoccupato anche per le minacce di “deportazioni di massa” di stranieri e il controllo delle indagini giudiziarie, con Trump che, secondo lui, cerca di collocare gli alleati in posizioni chiave. È anche preoccupato per il desiderio, ai suoi occhi, di Trump e del suo alleato Elon Musk di voler limitare la libertà di espressione e limitare i diritti delle minoranze.
Il Ministero degli Esteri tedesco ha cercato di minimizzare la fuga di notizie, affermando che gli Stati Uniti “sono uno dei nostri alleati più importanti”. Si tratterà di mantenere “una stretta collaborazione con la nuova amministrazione americana nell’interesse della Germania e dell’Europa”, aggiunge. Sarà necessario “lavorare bene con ciascun governo americano, ma i primi segnali che abbiamo non sono incoraggianti”, ha concordato il copresidente del Partito socialdemocratico (SPD), Lars Klingbeil, in un’intervista sempre sabato a “Bild ”. “Ci rivolgiamo a Donald Trump” ma “deve essere chiaro, se rifiuta, dovremo essere forti e difendere i nostri interessi”, ha aggiunto.