Ogni volta, l’intelligenza artificiale porta un effetto “wow” rispetto alle soluzioni precedenti.
L’intelligenza artificiale e il mondo reale
Un servizio che integra tutte le fonti relative a un’azienda (sito web, relazioni annuali, note degli analisti, ecc.) per produrre una sintesi fruibile: questo tende a stupire il management delle grandi aziende.
Problemi di “allucinazioni”.
Tuttavia, quando si conosce un po’ lo stato di avanzamento di tali sviluppi, sarebbe opportuno essere più moderati: secondo l’opinione delle società di servizi specializzate nell’intelligenza artificiale, c’è un’enorme differenza tra l’effetto “allestimento di vetrina” di una demo assemblata rapidamente e reale implementazione nella produzione.
Queste start-up farebbero bene a non abusare dell’effetto “luccichio” della demo e ad avere spalle (o partner) forti per superare queste sfide di messa in produzione.
La demo ha questo effetto magico: l’azienda cliente si proietta in uno scenario in cui ciascuno dei suoi dipendenti avrebbe uno strumento per aumentare le proprie capacità e accelerare i propri compiti. Il tutto con la facilità d’uso di un’interfaccia chiacchieratache può essere interrogato in linguaggio naturale…
L’intelligenza artificiale potrebbe sconvolgere completamente il mercato del lavoro nel 2025
È solo più tardi, quando la soluzione è generalizzata, che i problemi emergono in superficie. L’integrazione di più fonti riporta ai classici problemi di compatibilità o qualità dei dati. Oppure notiamo che queste IA continuano ad avere problemi con “allucinazioni” (dove “inventano” risposte inappropriate), nonostante i progressi nelle architetture di tipo RAG (Recupero dell’intelligenza artificiale generativa aumentata).
Queste start-up farebbero bene a non abusare dell’effetto “luccichio” della demo e ad avere spalle (o partner) forti per superare queste sfide di messa in produzione.