La presentazione dei mezzi da parte dell’accademia, dettagliata al termine del comitato ministeriale dell’amministrazione sociale, venerdì 17 gennaio, è l’occasione per il nuovo ministro dell’Istruzione nazionale, Elisabeth Borne, di affermare le sue scelte politiche. La soppressione di 4.000 posti di insegnante, prevista dal governo Barnier e nella quale è tornato giovedì François Bayrou, gli lascia un margine di manovra. “Questa forte scelta politica riflette l’ambizione di Elisabeth Borne di condurre una politica educativa volta a ridurre le disuguaglianze tra studenti e tra territori”affermiamo al ministero, che lo sostiene “il declino demografico è un’opportunità per sostenere meglio gli studenti più vulnerabili”.
Le principali misure annunciate da MMe Le preoccupazioni riguardano il collegio, stabilitosi come il cuore dell’obiettivo delle politiche educative dall’inizio del secondo mandato quinquennale di Emmanuel Macron. Il ministro mantiene la misura di punta, battezzata “shock della conoscenza” da Gabriel Attal durante la sua permanenza al Ministero dell’Istruzione nazionale (luglio 2023-gennaio 2024): i gruppi di bisogni in francese e matematica, inizialmente chiamati “gruppi di livello”. Lanciato nel 6e e 5e all’inizio dell’anno scolastico 2024, nonostante l’unanime opposizione delle organizzazioni sindacali, saranno rinnovati all’inizio dell’anno scolastico 2025 su questi due livelli. “Il ministro sceglie di non tornare sull’organizzazione di questi gruppi appena schierati, ma di valutarne l’efficacia”supplica chi lo circonda, ricordando che il ministero ha lanciato una missione di valutazione biennale che “arriverà alla fine” e informerà il futuro arbitrato.
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