Il Consiglio federale vuole aiutare le persone sovraindebitate

Il Consiglio federale vuole aiutare le persone sovraindebitate
Il Consiglio federale vuole aiutare le persone sovraindebitate
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Mercoledì, nella riunione settimanale, il Consiglio federale ha approvato il progetto del capo del Dipartimento di giustizia e polizia Beat Jans concernente misure volte ad aiutare le persone sovraindebitate a uscire dai debiti. Il basilese ha tenuto una conferenza stampa passata in secondo piano dopo l’annuncio delle dimissioni di Viola Amherd.

Il Parlamento ha regolarmente adottato proposte volte a sostenere le persone intrappolate nella spirale dei debiti: «Le persone che non sono in grado di ripagare da soli i propri debiti hanno oggi poche possibilità di vivere di nuovo senza debiti, constata il Consiglio federale. Spesso secondo la legge penale viene loro calcolato solo il minimo vitale.

Questa situazione “pesa sulle persone interessate e nuoce alla loro salute e a quella dei loro cari”. Il Consiglio federale propone quindi due nuove procedure di ristrutturazione del debito. Intende, con l’approvazione del Parlamento, adattare la legge federale sull’esecuzione forzata e sul fallimento per dare alle persone sovraindebitate “una seconda possibilità”. Tutelando comunque gli interessi dei creditori.

La prima soluzione prevede una “procedura concordataria semplificata”. Il debitore può concludere un concordato che prevede la remissione di una parte dei suoi debiti, se (perché esiste un se), la maggioranza dei suoi creditori lo approva e il giudice lo ritiene opportuno. “Questo accordo sarà vincolante per tutti i creditori, anche per quelli che non lo hanno sottoscritto”.

La seconda proposta riguarda le persone sovraindebitate “che non hanno alcuna possibilità di raggiungere un accordo con i loro creditori”. Il Consiglio federale propone una procedura per la liquidazione dei debiti “mediante fallimento”. In una prima fase – che potrebbe essere definita come quella del magro – “il debitore dovrà rimettere tutti i fondi di cui dispone ai suoi creditori e dimostrare che si sta impegnando per ricevere entrate regolari”. Nell’ultima versione del suo progetto, il Consiglio federale ha ridotto la durata del cosiddetto periodo di recesso da quattro a tre anni.

Nella seconda fase, il debitore che ha rispettato tutti i suoi impegni durante la prima fase, “beneficerà di uno svincolo del saldo dei suoi debiti”. Ma attenzione, se la persona così liberata dai debiti ottiene un reddito eccezionale per un certo periodo dopo la procedura – ad esempio un’eredità o una donazione – questi soldi dovranno essere restituiti ai creditori.

Il Partito socialista ha accolto favorevolmente l’approccio del suo ministro Beat Jans, sottolineando che “molti casi di sovraindebitamento si verificano in seguito a una separazione, alla perdita del lavoro, a una malattia o a un incidente”. Questo eccessivo indebitamento comporta notevoli costi sociali a carico delle autorità pubbliche. “Le persone interessate potrebbero così uscire dall’assistenza sociale e beneficiare di una seconda possibilità di condurre una vita dignitosa, liberate dal peso del debito”, ha affermato il copresidente del Gruppo Socialista alle Camere federali, Samuel Bendahan (PS/VD). ).

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