La famiglia di Samuel Paty attacca Conflans-Sainte-Honorine (Yvelines). La sorella dell’insegnante uccisa il 16 ottobre 2020 davanti al collegio di Bois-d’Aulne ha appena presentato un ricorso amministrativo contro la città, lo abbiamo appreso mercoledì. Critica in particolare il sindaco (DVD) Laurent Brosse, consapevole delle minacce che pesano sul professore, per non aver mobilitato la sua polizia municipale attorno all’istituto.
Secondo Carine Chaix, legale di Mickaëlle Paty, “il municipio di Conflans-Sainte-Honorine ha mancato ai suoi obblighi di sicurezza giuridica sul suo territorio. (Questi errori) avrebbero facilitato la perpetuazione dell’assassinio terroristico contro Samuel Paty”, ha affermato in un comunicato stampa rivelato dai nostri colleghi di RMC, prima di riferirlo su X (ex Twitter).
“Se (il municipio) riconosce le proprie responsabilità, ci fermiamo qui. In caso contrario, deferiremo la questione al tribunale amministrativo di Nizza, domicilio del ricorrente», prosegue. Nel marzo 2024, la sorella della vittima aveva già inviato una lettera allo Stato chiedendogli di riconoscere la propria responsabilità in questo attacco.
Contattato, il municipio non ha voluto comunicare immediatamente. Il giorno della tragedia, secondo diversi media tra cui Marianne, la polizia municipale avrebbe pattugliato almeno una volta davanti al collegio. Dalla loro auto, gli agenti avevano incontrato inconsapevolmente Abdoullakh Anzorov, l’assassino di Samuel Paty. L’assassino si era piazzato davanti alla scena e stava chiacchierando con alcuni studenti mentre aspettava che l’insegnante se ne andasse.
La questione delle responsabilità delle autorità pubbliche è emersa subito dopo l’attentato. Un rapporto dell’Ispettorato generale dell’istruzione pubblicato poco dopo la tragedia aveva già evidenziato le falle nella sicurezza. “La questione del seguito dato alle segnalazioni e, in particolare, del feedback sembra tuttavia essere un punto di vigilanza”, scrivono con cautela i suoi autori.