Fabrice Du Welz affronta un pezzo importante Il dossier Maldoror. Per questo thriller agghiacciante si è liberamente ispirato al caso Dutroux. Racconta come un giovane agente di polizia idealista, interpretato da un Anthony Bajon migliore che mai, perde l’equilibrio dopo essersi confrontato con questo caso di scomparsa di bambine che ha portato a un terribile caso di abusi sui minori che ha traumatizzato il Belgio.
“Avevo vent’anni all’epoca della vicenda”, dice il regista belga. Lo guardavamo ogni sera su RTBF. Abbiamo potuto assistere ad un’ora di commissione d’inchiesta dove sono venuti a testimoniare tutti i diversi protagonisti della vicenda. È stato uno spettacolo davvero edificante. » È attraverso la finzione che il cineasta si immerge nella storia del suo paese, ma il confine con la realtà è sottile, informando lo spettatore su verità inquietanti.
A parte la tesi ufficiale
“Dopo aver assistito a tutte le disfunzioni, le bugie, la corruzione, i conflitti di interessi, volevo fare un film al riguardo”, spiega il regista. Ma dovevo darmi il tempo per affrontare questi argomenti che erano completamente al di là delle mie possibilità. » Fabrice Du Welz ha approfondito i dettagli del caso Dutroux prima di affrontare la scrittura. Ha anche incontrato agenti di polizia e testimoni per cercare di comprendere il caso.
“Due tesi si contrappongono”, dice Fabrice du Welz, “ma, se abbiamo un po’ di buon senso, ci accorgiamo subito che la tesi ufficiale, quella del predatore isolato, non regge. Ma non mi considero un cospiratore. » Il dossier Maldoror esplora la teoria secondo cui Marc Dutroux faceva parte di una rete pedofila e si assumeva la colpa per altri.
Prendersi cura del Belgio
“Resto al mio posto”, insiste il regista. Non sono un avvocato e tanto meno un giudice. Ma per aver comunque ficcato il naso in certi dossier, fare di Dutroux l’alfa e l’omega di questa vicenda significa dare molta importanza a quest’uomo che è un animale capace solo di slanci. Dopo, non so fino a che punto si spinga la questione. Forse non lo sapremo mai. » Lo scenario, fittizio ricordiamolo, suggerisce l’esistenza di una complicità ad altissimo livello. La manifestazione è agghiacciante e fa riflettere sulla versione ufficiale.
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“La mia profonda sensazione è che il caso Dutroux abbia trasformato il Belgio in uno Stato sempre più federale che oggi non costituisce più una società”, insiste Fabrice du Welz. Nonostante le parole di alcuni belgi del mondo dello spettacolo e dello sport che mostrano al mondo quanto sia bello essere belgi, penso che si tratti di un paese estremamente fratturato che non si è ripreso dal caso Dutroux. » La sua pellicola brillante, cruda e potente lascia in bocca il sapore della cenere. Se Il dossier Maldoror è una benda per il Belgio, è soprattutto un ottimo thriller che difende la tesi universale secondo cui l’idealismo di un uomo non basta di fronte a un sistema corrotto.