La piattaforma polacca GOG si unisce alla più grande coalizione europea per la conservazione delle opere di videogiochi.
Questa notizia arriva in un momento in cui molti editori cercano di conservare le proprie testate, anche le più antiche, rischiando di veder scomparire parte di questo patrimonio culturale.
(Ri)scoprire i giochi retrò non è facile. Ovviamente devi mettere le mani su titoli che potrebbero essere stati distribuiti qualche decennio fa su supporti ormai obsoleti, ma possedere anche la console o il microcomputer che li eseguiva. Modalità di compatibilità, emulatori, dispositivi più moderni e numerose ROM possono rendere più ovvio questo compito, ma l’esperienza ovviamente non è perfetta, e l’avventura può risultare comunque laboriosa.
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Questo è il motivo principale per cui GOG (Good Old Games) esiste. Lanciata nel 2008, l’obiettivo principale di questa piattaforma è ripristinare i vecchi videogiochi per PC, renderli compatibili con i nostri computer moderni e distribuirli così a quante più persone possibile. Un approccio lodevole che è addirittura oggetto, dalla fine del 2024, di un programma volto a preservare quanti più titoli possibili, sempre senza DRM e con supporto tecnico dedicato.
Per approfondire questo approccio, l’azienda polacca ha appena aderito all’EFGAMP, una federazione europea che mira a preservare le opere dei videogiochi, un patrimonio culturale che ci riguarda tanto quanto la letteratura o il cinema. Si unisce così ad altri enti e associazioni, come il Museo del Videogioco di Roma, il Computerspielemuseum di Berlino e soprattutto l’associazione francese MO5.
Un impegno che arriva al momento giusto
Questa adesione consentirà a GOG di condividere le proprie competenze e risorse con i membri di EFGAMP. La piattaforma sarà in grado in particolare, come i nostri colleghi di Poligonomettere le mani su determinati lavori archiviati da altre organizzazioni. Dopotutto, un videogioco è fatto innanzitutto per essere giocato.
Questa notizia arriva dopo alcuni anni difficili per la conservazione dei videogiochi. Mentre gli sviluppatori di emulatori hanno visto tempi migliori, qualche mese fa un’associazione di editori negli Stati Uniti è riuscita a frenare la conservazione dei titoli retrò.
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Se l’industria difende il suo evidente diritto di sfruttare i suoi beni ancora commercializzabili, molti titoli scompaiono ogni anno, per mancanza di mezzi o di buona volontà da parte dei titolari dei diritti. I membri di EFGAMP ci dimostrano che esiste un modo per risolvere questo problema, e vedere una piattaforma redditizia, competente e determinata unirsi ai suoi ranghi non può che andare nella giusta direzione (almeno, speriamo).
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