AA / Lilongwe, Malawi / Jamal Jamal
Daniel Chapo, membro del Fronte di Liberazione del Mozambico (Frelimo), ha prestato giuramento mercoledì come quinto presidente del paese, dopo mesi di proteste mortali che hanno causato la morte di circa 300 persone e centinaia di sfollati. altri.
Le strade della capitale Maputo erano deserte e i negozi erano chiusi per protesta o per timore di violenze all’inizio del suo mandato di cinque anni.
Le proteste hanno travolto il Paese del sud-est africano dal 21 ottobre, quando l’organismo elettorale nazionale ha dichiarato il Chapo vincitore delle elezioni del 9 ottobre, risultati ferocemente contestati dall’opposizione, che le ha definite “grossolanamente truccate”.
Lucia Ribeiro, presidente del Consiglio costituzionale del Paese, ha prestato giuramento a Chapo, ex governatore della provincia di Inhambane.
Il 23 dicembre lo stesso consiglio ha convalidato i risultati delle elezioni presidenziali
I principali partiti di opposizione, il Movimento di Resistenza Nazionale del Mozambico e il Movimento Democratico del Mozambico, hanno entrambi boicottato la cerimonia di inaugurazione.
Chapo è stato dichiarato vincitore con il 65% dei voti, seguito dal suo principale rivale, Venancio Mondlane, che ha ricevuto solo il 20% dei voti, secondo il consiglio.
Il nuovo parlamento, composto da 250 deputati, ha tenuto la sua prima sessione lunedì, dopo che la polizia avrebbe ucciso almeno sei persone durante le proteste di quel giorno.
Venancio Mondlane aveva indetto uno sciopero nazionale nei giorni precedenti l’insediamento e aveva minacciato di ostacolare il nuovo governo con manifestazioni quotidiane.
Mondlane, che aveva incitato alle proteste mentre era in esilio in Sud Africa, è tornato nel paese la settimana scorsa e ha dichiarato che si sarebbe dichiarato presidente.
I suoi documenti di viaggio sono stati sequestrati, secondo il suo avvocato.
I disordini che sconvolgono l’intero Paese hanno dato luogo ad atti di saccheggio, all’interruzione del commercio transfrontaliero e alla distruzione di strutture pubbliche.
Secondo il gruppo di monitoraggio elettorale Plataforma Decide, le proteste mortali hanno causato la morte di 300 persone nell’ex colonia portoghese e spinto altre migliaia a cercare rifugio nei paesi vicini.
*Tradotto dall’inglese da Mourad Belhaj
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