Quali sono i risultati del PRDSS?

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Lo sviluppo rurale, vettore essenziale della crescita economica e della giustizia sociale, occupa un posto centrale nella strategia del governo guidato dal Ministero dell’Agricoltura, della Pesca marittima, dello Sviluppo rurale, dell’Acqua e delle Foreste, come previsto dal decreto n. 2-12-33 del 7 marzo 2012. In questo senso, il Programma per la Riduzione delle Disparità Spaziali e Sociali 2017-2023 predisposto dal Ministero ha già consentito notevoli progressi, tra cui la costruzione di 861 infrastrutture sanitarie, la creazione di 678 sistemi di approvvigionamento idrico, l’elettrificazione di 1.103 douars e la manutenzione di 20.454 km di strade rurali.

Nell’ambito della strategia nazionale per lo sviluppo delle aree rurali e montane, promulgata dal Comitato ministeriale permanente e adottata nel luglio 2015, è stato realizzato un programma innovativo volto a ridurre le disparità territoriali e sociali, traendo ispirazione dal discorso del Trono pronunciato dal Il Re Mohammed VI, il 30 luglio 2015, ha sottolineato il Ministro dell’Agricoltura, della Pesca Marittima, dello Sviluppo Rurale, dell’Acqua e delle Foreste, Ahmed El Bouari.

Il funzionario ha affermato, in risposta a un’interrogazione scritta inviata da Driss Sentissi, capo del gruppo parlamentare del Movimento Popolare (MP) alla Camera dei Rappresentanti, che questo discorso ha dato una forte dinamica al governo, incoraggiandolo a schierare una piano d’azione integrato basato sulla sinergia strategica tra i diversi dipartimenti ministeriali e le istituzioni interessate. Questo piano mira a finanziare in modo efficace progetti infrastrutturali essenziali, in particolare negli enti locali e nelle regioni più remote, aderendo a un rigoroso programma di esecuzione per garantire impatti tangibili e duraturi.

Con un budget di 50 miliardi di dirham per il periodo 2017-2023, il Programma per la riduzione delle disparità spaziali e sociali mira a rimuovere l’isolamento delle popolazioni rurali attraverso il rinnovamento di strade e binari, rafforzando al contempo l’accesso all’acqua, all’elettricità, alla sanità e all’istruzione.

Inoltre, ha spiegato che la strategia si basa sull’integrazione delle disparità nella pianificazione regionale, aiutata da meccanismi di monitoraggio e partenariati attivi con funzionari eletti, servizi decentrati e strutture locali. Ciò garantisce una valutazione precisa dell’impatto delle azioni intraprese, strutturata attorno a 19 indicatori, consentendo di indirizzare gli interventi e adeguare le priorità.

Inoltre, la precisa individuazione della situazione di partenza in ciascuna regione, la definizione preliminare degli attori coinvolti e delle loro responsabilità, la graduatoria delle priorità strategiche, la coerente continuità degli interventi e la rigorosa valutazione degli impatti attesi sono elementi chiave per la realizzazione della visione integrata e degli obiettivi del programma.

Consapevole dell’importanza cruciale di questo modello, è stato creato un solido quadro organizzativo e amministrativo per sostenere l’architettura istituzionale dedicata allo sviluppo rurale e montano, ha affermato El Bouari. Questo quadro coinvolge gli enti competenti a livello nazionale e regionale, riunendo ministeri, istituzioni pubbliche ed enti eletti.

Da parte loro, la commissione ministeriale permanente per lo sviluppo rurale e le zone montane, formata dai ministri interessati, e la commissione nazionale per lo sviluppo rurale e le zone montane, composta dai segretari generali dei ministeri o dai loro rappresentanti, hanno la missione di orientare e supervisionare le commissioni regionali e tematiche, comprese quelle responsabili dello sviluppo di soluzioni alternative per il monitoraggio dei progetti attuati negli enti locali rurali e montani.

D’altro canto, le commissioni regionali per lo sviluppo rurale e montano, sotto la presidenza di Walis e i presidenti dei consigli regionali, in collaborazione con i servizi decentrati e gli stakeholder territoriali, assicurano un attento monitoraggio. La direzione centrale del Ministero dell’Agricoltura, attraverso la Direzione dello Sviluppo Rurale e delle Aree Montane, così come i suoi servizi decentrati all’interno delle direzioni regionali dell’Agricoltura, stanno pilotando questo vasto progetto di sviluppo rurale e montano.

Per raggiungere gli obiettivi del Programma di riduzione delle disparità territoriali e sociali, sono stati realizzati diversi progetti sul campo a beneficio di 14,3 milioni di persone che vivono in aree rurali, coprendo 1.245 autorità locali, 140 comuni con centri rurali e 91 comunità urbane, ministro.

Secondo El Bouari molti settori hanno fatto progressi significativi. Nel campo della sanità sono stati completati 861 progetti relativi alla costruzione, ampliamento e rinnovamento di infrastrutture sanitarie. Inoltre, sono stati acquisiti 1.489 veicoli, tra cui ambulanze e unità mediche mobili, accompagnati da attrezzature mediche essenziali.

Per l’approvvigionamento di acqua potabile sono stati installati 678 impianti, estendendo la rete di 1.092 km. Inoltre, sono stati realizzati 29.965 collegamenti singoli e misti, oltre a numerose fontane, a servizio delle comunità locali. Anche il settore dell’elettrificazione rurale ha registrato notevoli progressi, con l’elettrificazione di 1.103 douars e un’estensione della rete elettrica di 1.052 km.

Nel campo dell’istruzione sono stati realizzati complessivamente 3.242 progetti di costruzione, ampliamento e ristrutturazione di infrastrutture educative. Questo progresso è stato sostenuto dall’acquisto di 1.530 autobus per il trasporto scolastico e di attrezzature varie per gli studenti. Per quanto riguarda lo sviluppo delle strade rurali e delle strutture ingegneristiche, sono stati costruiti e mantenuti 20.454 km di strade. Inoltre, sono state costruite o ristrutturate 195 strutture ingegneristiche, contribuendo al miglioramento delle infrastrutture e dell’accesso nelle zone rurali.

In conclusione, il ministro ha sottolineato che il programma è riuscito ampiamente a raggiungere i suoi obiettivi in ​​termini di targeting territoriale, colmando così le lacune significative nelle regioni target. Proseguono gli sforzi per raggiungere l’obiettivo primario di ridurre le disuguaglianze territoriali in queste specifiche aree, ispirandosi al nuovo modello di sviluppo sotto la guida illuminata del re Mohammed VI.

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