E se adottassi un calendario 2014 per quest’anno 2025? Questa pratica può sembrare sorprendente. Tuttavia, è completamente corretto. La logica matematica permette perfino di spiegarlo.
È un oggetto che può sembrare antiquato, ma non lo è. Il calendario cartaceo ha ancora i suoi ventagli. «È proprio come chi preferisce leggere i libri stampati piuttosto che sui tablet, siamo sensibili alla carta», spiega il direttore della cartoleria Brachard alle 19.30, notando che le vendite restano stabili, o addirittura in aumento.
Ma alcuni vanno anche oltre, riutilizzando calendari del passato. È il caso di quattro ginevrini che condividono un appartamento, sempre alla ricerca di oggetti di seconda mano: «Ci siamo chiesti se ci fossero anni passati che avessero lo stesso calendario del 2025», spiega uno dei coinquilini. Dopo alcune ricerche su siti di seconda mano, hanno trovato un calendario del 2014, pronto per essere nuovamente utilizzato. Ma avrebbero potuto anche riutilizzare un calendario del 2003, del 1997 o addirittura del 1969.
Quattordici calendari per la vita
Ma come è possibile? La logica è semplice: il calendario di un anno comune (non bisestile) può essere riutilizzato dopo un ciclo di sei o undici anni. Per gli anni bisestili il ciclo differisce leggermente. In totale, sono necessari solo quattordici tipi di calendario per coprire tutte le possibili configurazioni.
“Poi resta da sapere in quale ordine e questo è un po’ più complicato”, ammette il matematico David Cimasoni. Tanto più che il calendario gregoriano riserva qualche ulteriore sorpresa, «come le particolarità legate agli anni comuni ogni cento anni».
Per chi intende conservare il calendario 2025, sappiate che potrà essere riutilizzato nel 2031, e anche fino all’anno… 2200.
Celine Argento