l’essenziale
Volodymyr Zelenskyj ha dichiarato sabato 11 gennaio che due soldati nordcoreani sono stati fatti prigionieri nella regione russa di Kursk. Sono stati trasportati a Kiev per essere interrogati dalla SBU, i servizi di sicurezza ucraini.
Due soldati nordcoreani sono stati fatti prigionieri dalle forze ucraine nella regione russa di Kursk, ha annunciato sabato 11 gennaio il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj. Questi soldati, feriti ma sopravvissuti, sono stati trasferiti a Kiev dove sono attualmente interrogati dai servizi di sicurezza ucraini (SBU).
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Il presidente ucraino ha confermato l’informazione tramite un messaggio su Telegram, accompagnato da foto che mostrano i due soldati in detenzione. Questa cattura conferma la presenza delle truppe nordcoreane sul fronte russo.
“Non è stato un compito facile: di regola, i russi e gli altri soldati nordcoreani finiscono i loro feriti e fanno di tutto per impedire la prova della partecipazione di un altro Stato, la Corea del Nord, alla guerra contro l’Ucraina”, spiega Volodymyr Zelenskyj.
Tra 1.100 e 3.000 soldati nordcoreani uccisi o feriti
Da diversi mesi emergono notizie di massicci invii di soldati nordcoreani per rafforzare le posizioni russe contro le forze ucraine. Secondo le stime ucraine e occidentali, il leader nordcoreano Kim Jong-un ha schierato fino a 10.000 soldati a sostegno di Mosca dallo scorso ottobre. Il loro dispiegamento mirerebbe a respingere le controffensive ucraine, in particolare nella regione strategica di Kursk.
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Il massiccio invio di truppe nordcoreane fa parte di un partenariato strategico tra i due Paesi, che si è intensificato dopo la firma di un patto di mutua difesa. Le perdite all’interno delle forze nordcoreane impegnate in Russia rimangono difficili da quantificare con precisione. Lo stato maggiore sudcoreano riporta tra 1.100 e 3.000 soldati nordcoreani uccisi o feriti dal loro arrivo al fronte.