(CercleFinance.com) – La Borsa di Parigi ha concluso la seduta in ribasso dello 0,79%, a 7.431 punti, dopo aver invertito improvvisamente la rotta alle 14:30 dopo la pubblicazione di un PFN (occupazione statunitense) molto più vigoroso del previsto (30.000 posti di lavoro in più rispetto al consensus di +256.000, in un contesto di disoccupazione inaspettatamente scesa al 4,1%).
L’economia americana ha così generato in dicembre 256.000 posti di lavoro non agricoli (dopo i +227.000 di novembre), secondo il Dipartimento del Lavoro, un numero ben superiore alle aspettative degli economisti, che in genere si attestavano intorno ai 170.000 (in linea con i dati pubblicati da Mercoledì ADP).
Il tasso di disoccupazione è sceso di 0,1 punti al 4,1%, dove ci si aspettava una stabilità al 4,2%, mentre il tasso di partecipazione alla forza lavoro è rimasto al 62,5% e il reddito orario medio è aumentato del 3,9% su un anno.
Inoltre, la creazione di posti di lavoro non agricoli per i due mesi precedenti è stata rivista, da +36.000 a 43.000 per ottobre e da 227.000 a 212.000 per novembre, ovvero un saldo di revisione totale di -8.000 per questi due mesi (status quo in realtà). .
A Wall Street, gli indici americani sono crollati in rosso all’indomani di un giorno festivo con -1,5% per il Dow Jones, -1,6% per l’S&P500 e -2% per il Nasdaq.
Sul fronte obbligazionario la situazione si fa sempre più tesa con i T-Bond il cui rendimento schizza di +7Pt verso il 4,751%… i ’30 anni’ (+3,5Pt a 4,9500%) si aggirano intorno alle 14:45 sulla soglia simbolica del 5.000% (4.999%).
I mercati obbligazionari europei stanno vivendo l’onda d’urto dei T-Bond statunitensi, con i Bund che si sono allungati di +3 punti verso il 2,5561%, i nostri OAT di +2,5 punti verso il 3,412% (ovvero 85 punti di “spread”, senza variazioni degne di nota).
I rendimenti sono leggermente scesi dopo la pubblicazione alle 16 del morale delle famiglie americane: a gennaio è peggiorato più del previsto, secondo l’indagine mensile dell’Università del Michigan.
Il suo indice di fiducia è sceso a 73,2 da 74 del mese scorso, mentre economisti e analisti prevedono un calo più limitato a 73,9.
Se la componente del giudizio dei consumatori sulla loro situazione attuale è migliorata a 77,9 contro 75,1 del mese precedente, quella delle prospettive è scesa a 70,2, dopo 73,3 di dicembre.
L’UMich spiega questo peggioramento con le preoccupazioni sull’evoluzione dei prezzi, con le aspettative di inflazione su un orizzonte di 12 mesi che si attestano al +3,3% rispetto al +2,8% del mese scorso.
Nel complesso, è l’indicazione di forza del ‘NFP’ a predominare e il dollaro ha colto l’occasione per battere un nuovo record annuale contro l’euro che è sceso del -0,6% verso un nuovo minimo pluriennale di 1,022 dollari.
Questa mattina i mercati sono stati informati anche di alcune statistiche riguardanti la Francia. Pertanto, nel novembre 2024, la spesa per consumi delle famiglie francesi in beni è aumentata dello 0,3% in volume su un mese (dopo il -0,3% di ottobre, dati rivisti rispetto a una stima iniziale che era del -0,4%), secondo l’INSEE.
Inoltre, nel novembre 2024, la produzione in Francia è aumentata leggermente su un mese sia nel settore manifatturiero (+0,2%, dopo -0,1% in ottobre) che in tutto il settore (+0,2% dopo -0,3%), secondo INSEE.
Si noti che le notizie delle ultime ore non incoraggiano molto l’assunzione di rischi, sia che si tratti del discorso molto offensivo di Donald Trump sulle questioni commerciali o dell’impennata dei rendimenti dei titoli britannici.
Dopo un 2024 particolarmente favorevole, soprattutto per i titoli americani, all’inizio del 2025 il rischio di una correzione dei mercati azionari è aumentato, avvertono Goldman Sachs.
Secondo la banca americana, la probabilità di un crollo dei mercati azionari di almeno il 10% entro tre mesi e di oltre il 20% entro 12 mesi raggiunge ormai quasi il 30%, mentre nel periodo precedente si evolveva ancora a un livello relativamente basso. 4° trimestre del 2024.
Nel corso della settimana, il CAC ha registrato un guadagno del 2%.
Il mercato petrolifero si avvia verso la terza settimana consecutiva di guadagni, spinto dalla crescente domanda nonostante i timori di un rallentamento economico e l’incertezza sull’evoluzione dei tassi di interesse. Il Brent balza così del +2% a 78,8 dollari al barile.
Nelle notizie aziendali francesi, Unibail-Rodamco-Westfield ha annunciato venerdì di aver venduto una partecipazione del 25% nel capitale del suo centro commerciale Centrum Cerny Most, situato a Praga, ai fondi Upvest e RSJ Investments.
Engie annuncia l’ampliamento del suo progetto di punta del parco eolico situato sulle rive del Golfo di Suez, a Ras Ghareb, in Egitto e attualmente in costruzione, un ampliamento che aumenterà la capacità totale di questo parco da 500 MW a 650 MW.