la parte inferiore del ritratto di Jean-Marie Le Pen di Helmut Newton – Libération

la parte inferiore del ritratto di Jean-Marie Le Pen di Helmut Newton – Libération
la parte inferiore del ritratto di Jean-Marie Le Pen di Helmut Newton – Libération
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Il fotografo di origine tedesca aveva realizzato nel 1987 per il “New Yorker”, il ritratto che “Libération” scelse per la prima pagina dedicata alla morte del fondatore del FN.

Al Visa pour l’image, a Perpignan, nel 1998, non fu una foto stampa stricto sensu a far parlare di sé. Ma un ritratto di Jean-Marie Le Pen, scattato nel 1997 nella sua residenza di Montretout a Saint-Cloud, da un certo Helmut Newton. Il fotografo di moda e di nudo, morto nel 2004, ha esposto le sue foto alla stampa nell’ambito del festival. L’australiana di origine tedesca parlò allora, nel corso di un’intervista a Libération, del dietro le quinte della foto in cui la Le Pen posa orgogliosa con i suoi dobermann e che Liberazione è stata scelta come prima pagina per la morte del fondatore del Fronte Nazionale.

“È un ordine di Newyorkese. Nel mio contratto con loro è stabilito che ciascuna delle mie foto venga pubblicata a tutta pagina. Ma lì il regista mi chiamò e mi disse che il ritratto che avrei fatto a Le Pen non avrebbe avuto lo spazio a cui solitamente ho diritto. Gli ho detto che potevano rilasciarlo in formato francobollo, sarei stato felice di farlo. Questo mi sembrava importante.

“Mi hanno inviato articoli e foto per prepararmi. Sono arrivato al leader del Fronte Nazionale con una buona ora di anticipo, come faccio di solito, per conoscere il posto. Ho incontrato Le Pen. Era affascinante e molto collaborativo. Per prima cosa ho allestito una prima foto in cui aveva una grande Bibbia tra le mani. Ho avuto più difficoltà a convincerlo a posare con i suoi cani. Non voleva, ma sono riuscito a convincerlo. Il mio lavoro come ritrattista dipende molto dai miei sforzi di seduzione. Ma lo so. […]

“Devo fare di tutto per realizzare il ritratto. Anche quando non sono d’accordo con le opinioni del mio modello. Dopotutto, sono un fotografo, non un giudice.

La risonanza di questo ritratto con una foto che mostra Hitler accanto al suo pastore tedesco scattata da Heinrich Hoffmann sembra ovvia: “Quando scatto una foto sono innocente, non penso a niente”rispose semplicemente il fotografo, fuggito dalla Germania nazista nel 1938.

Gli animali sono sempre stati oggetto di contesa nella famiglia Le Pen, con la figlia che preferisce apparire con i suoi gatti. Tanto che la partenza di Marine dal maniero di Montretout nell’estate del 2014 è stata, secondo alcuni, legata alla morte del suo gatto Artémis. Una scomparsa alla quale non sarebbero estranei il sergente e il maggiore, un paio di calze rosse incrociate da Beauceron, che aveva rilevato il maniero da Gaulois e Gitane, i loro lontani predecessori immortalati da Helmut Newton.

Francia

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