Mentre passava davanti ad un locale chiuso, un uomo mimetizzato da un cappuccio ha tentato di aprire la portiera di un’auto e la porta di un ristorante, senza tentare di forzare. Questa scena discreta è stata girata ieri mattina a Delémont, alle 2,26, accanto all’“Istanbul Grill” dove il proprietario ha ricevuto una denuncia per aver ferito un ladro mentre lo neutralizzava.
Per un ex eletto “questo è il risultato dell’abolizione della polizia municipale”. La rabbia cresce: “Furti e rapine, basta!” tuona un cliente del ristorante “Au D’lem” in avenue de la Gare. Se questo cliente svizzero è esasperato è perché il suo partner francese è stato minacciato con una pistola puntata alla tempia.
“Ti ammazzo”
“Quel giorno, lunedì 2 dicembre, la mia compagna estetista è andata al lavoro con la mia BMW a Friesen (F)”, racconta questa giurassiana di Delémont. Alle 12:45 un individuo è entrato nel salone di bellezza per richiedere le chiavi dell’auto. “Le chiavi o ti ammazzo!”, minaccia, afferrandola per la nuca.
L’estetista sostiene di non avere le chiavi dell’agognata macchina: «Le targhe sono svizzere e io sono francese», ribatte. Il gangster ripiega sul contenuto della sua borsa e sui 90 euro rinvenuti nella cassa prima di unirsi a due complici appostati all’esterno.
Le indagini della polizia stabiliranno che i tre banditi hanno commesso una serie di rapine ed estorsioni a partire dal 26 novembre a Porrentruy, quando un veicolo è stato rubato sotto la minaccia delle armi.
Il giorno successivo, a Boncourt, i tre hanno minacciato una persona ad un bancomat, chiedendogli il codice della sua carta di credito per effettuare un prelievo. Metodo applicato il 30 novembre in un distributore di benzina di Boncourt, anche con il furto di un veicolo, a volti mascherati.
27, 19 e 18 anni
Diversi furti d’auto commessi in Francia nello stesso periodo sono stati attribuiti agli stessi autori francesi, di età compresa tra 27, 19 e 18 anni. Arrestati il 3 dicembre ad Audincourt (F), questi banditi sono stati posti in custodia cautelare, dopo un lungo fermo di polizia.
Sono loro attribuiti dodici reati dello stesso tipo, in particolare in cinque dipartimenti francesi, per cui il perseguimento penale è stato affidato alle autorità francesi, a Montbéliard. Le potenti auto rubate con la violenza dovevano essere utilizzate per il trasporto di droga.
Al confine
Per il proprietario dell’ambita BMW di Friesen il nocciolo del problema è al confine: “La dogana è inutile! Talvolta gli svizzeri vengono controllati, ma i francesi no», si arrabbia.
Rafforzare i controlli doganali è una richiesta condivisa, ma in Avenue de la Gare de Delémont si ripete un altro appello: “Dobbiamo installare più telecamere di sorveglianza”, dicono all’unisono un inquilino e il suo cliente. .