Jean-Marie Le Pen e l’Africa, storia di un’ossessione migratoria

Jean-Marie Le Pen e l’Africa, storia di un’ossessione migratoria
Jean-Marie Le Pen e l’Africa, storia di un’ossessione migratoria
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Martedì 7 gennaio è morto all’età di 96 anni il fondatore del Fronte Nazionale, Jean-Marie-Le Pen. Chiunque amasse chiamarsi Menhir avrà condotto una lunghissima carriera politica nell’estrema destra. Per quasi 70 anni l’Africa è stata per lui soprattutto un’ossessione, quella dell’immigrazione che odiava. Uno sguardo ai legami di Jean-Marie Le Pen con il continente e i suoi leader.

La storia di Jean-Marie Le Pen con il continente iniziò a metà degli anni Cinquanta. Appena eletto deputato, parte all’età di 27 anni per combattere in Algeria contro l’indipendenza del paese. Accusato di tortura, avrebbe poi negato queste accuse senza negare questo tipo di pratica: “ Se venivano usati metodi di interrogatorio duri, era una necessità assoluta, perché era necessario trovare le bombe che, vi ricordo, uccisero, ferirono e torturarono. »

Fidanzamento del figlio it Algeria resterà un punto di riferimento per Jean-Marie Le Pen. È sempre con i sostenitori dell’Algeria francese che crea il Fronte Nazionale nel 1972. Il FN e Le Pen hanno un’ossessione: l’immigrazione, soprattutto quella africana. Un tema che riescono a portare alla ribalta nel dibattito politico francese. Per fare questo, la tribuna moltiplica le provocazioni e gli sfoghi razzisti. Gite che gli valsero numerose condanne. Come nel 1998 per il suo commento fatto due anni prima: “ Credo nella disuguaglianza razziale. Sì, certo, è ovvio. Tutta la storia lo dimostra. Non hanno la stessa capacità né lo stesso livello di evoluzione storica “, ha dichiarato.

Un forte rifiuto nel continente

Dichiarazioni e posizioni che provocano un forte rifiuto nei suoi confronti nel continente. Tanto più che Jean-Marie Le Pen non ha mai nascosto la sua ammirazione per la politica di apartheid praticata Sudafrica. Una digressione comunque: nel 1987, Jean-Marie Le Pen è ricevuto dal presidente del Gabon Omar Bongo. Il problema è che sarà sospettato di aver ricevuto, come gli altri leader dei grandi partiti politici francesi, soldi da Libreville: “ Ho visitato anche il signor Bongo, ma ho visitato il re del Marocco, il signor Houphouët-Boigny, e i funzionari del Congo-Kinshasa. Ho incontrato il presidente Reagan. Nessuna di queste persone mi ha mai dato soldi », ha affermato Jean-Marie Le Pen.

Alla fine, è solo con Jean-Bedel Bokassa che Jean-Marie Le Pen mantiene una parvenza di rapporto. Il deposto imperatore centrafricano che incontrò in Francia all’inizio degli anni ’80. I due uomini avevano un passato comune, la guerra d’Indocina all’interno dell’esercito francese.

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