Dopo l’annuncio della partenza di Justin Trudeau, gli occhi sono puntati sul possibile futuro primo ministro Pierre Poilievre. Questo è un bene, perché ha appena rilasciato un’intervista all’intellettuale canadese Jordan Peterson, che è stata vista più di 40 milioni di volte. Di questa intervista si parla nel Canada inglese, meno in Quebec.
Poiché questa intervista è stata solo in inglese, attira più attenzione nel resto del Canada. Ma c’è di più. Perché per quanto il leader conservatore comunichi efficacemente la sua aspra critica alle “politiche socialiste” del governo Trudeau, si mostra limitato quando si tratta del Quebec. Ne parla poco in questa intervista e quando lo fa è per associare l’ascesa del PQ al fallimento economico di questo governo. Tuttavia, questa crescita ha più a che fare con le posizioni nazionaliste del PQ che con questo fallimento.
A questo proposito, questa intervista ci dice che il signor Poilievre ha alcune posizioni che potrebbero piacere ai nazionalisti del Quebec, come quelle a favore del primato dell’identità nazionale sulle identità etniche e della riduzione dell’immigrazione. Tuttavia, ciò è lungi dall’essere sufficiente, perché non adatta le sue posizioni al Quebec e alla Francofonia canadese, ad esempio non specificando che in Quebec l’identità nazionale predominante deve essere quella del Quebec o che questa riduzione non deve danneggiare l’immigrazione francofona. .
Tuttavia non gli resta che ispirarsi a Stephen Harper che, sotto la pressione del Blocco, riconobbe la nazione del Quebec. Potrebbe farlo anche in materia fiscale, in particolare impegnandosi a sostituire i trasferimenti sanitari con un trasferimento della GST al Quebec, come proposto nella relazione di una commissione che ho avuto la possibilità di co-presiedere, il che ridurrebbe i costi forza della legge sanitaria canadese molto “socialista”. In questo modo, avrebbe potuto far parlare delle sue idee… e non solo nel Canada inglese.
