Il prequel Jedi eviterà il problema più grande della saga, afferma James Mangold

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Lo prometto, lo giuro, James Mangold vuole ridefinire l’universo Guerre stellari con L’alba degli Jediun film che traccerà l’origine degli Jedi e che dovrebbe allontanarsi dagli errori ricorrenti della saga.

Nonostante l’innegabile successo commerciale della saga Guerre stellaricon gli episodi VII, VIII e IX che hanno tutti felicemente superato la soglia del miliardo di dollari al botteghino (e addirittura due miliardi). La Forza si risveglia), il franchise sembra più perso che mai di fronte alle grandi sfide creative che non riesce più a gestire.

Le produzioni recenti faticano a liberarsi dal patrimonio esistente, e preferiscono riciclare elementi familiari ai fan piuttosto che esplorare nuovi orizzonti narrativi. Il ritorno di Rey per la prossima trilogia Guerre stellaril’arrivo di Grogu e il Mandalorian al cinema, e anche nella serie L’Accolito che cercava di riportare in vita un antagonista iconico, illustra questa tendenza ad ancorarsi al conosciuto.

Anche Andorla cui seconda stagione si concluderà unendosi agli eventi di Rogue One, testimonia questa inclinazione a sfruttare fino in fondo i tropi dell’universo già costituito. In questo contesto in cui un gigantesco uroboro galattico si morde la coda, il regista James Mangold sta preparando il prequel Star Wars: L’alba degli Jedi. Recentemente ha affermato che il suo film eviterà uno dei maggiori errori commessi dalle altre parti della saga.

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Immagine di un disastro

Star Wars, in un’epoca ancora più lontana

Bisogna ammettere che vedere James Mangold (Logan, cammina sulla linea) prendere le redini di L’alba degli Jedi c’è qualcosa di gioioso in questo. Questo prequel esplorerà le origini della Forza e l’apparizione dei primi Jedi, 25 millenni prima dei primi film. Mangold ha espresso il suo entusiasmo per questo periodo inesplorato dell’universo Guerre stellariconsiderandolo un terreno fertile per la creatività e l’innovazione.

“Il film di Star Wars sarà ambientato 25.000 anni prima di tutti i film di Star Wars conosciuti. È un’area e un parco giochi che ho sempre desiderato esplorare e che mi ha ispirato quando ero adolescente. Non voglio restare ammanettato da una storia così vasta da diventare quasi inamovibile e da non poter accontentare nessuno. »

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Il tipo di immagine che sentiamo

I 10 Comandamenti degli Jedi

Ambientando la sua storia in un’epoca così remota, Mangold ignora i vincoli della tradizione consolidata, permettendogli di esplorare nuovi temi e storie senza rischiare di deludere le aspettative dei fan attaccati a personaggi e trame classiche. A priori, nessuno Skywalker o Palpatine all’orizzonte, quindi questo dovrebbe permettergli di distaccarsi da ogni eccessiva dipendenza dalla nostalgia ed evitare di dover fare riferimento a lavori precedenti

Mangold ha paragonato il suo progetto a un’epopea biblica, evocativa I dieci comandamenti per illustrare l’ampiezza e la profondità che desidera infondere nel suo L’alba degli Jedi (che non avrà nulla a che vedere con l’omonima saga a fumetti). Per lui si tratterà di ripercorrere le origini mitologiche della Forza, esplorando domande fondamentali come: da dove viene la Forza? Quando è stato scoperto? Come impararono i primi esseri ad usarlo? Chi è il parrucchiere di Darth Maul?

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Dev’essere una bella intervista

Questo sarebbe a priori un approccio volto a riconnettersi con la dimensione spirituale dell’ Guerre stellari (nessun midi-clorian all’orizzonte quindi), offrendo allo stesso tempo agli spettatori nuovi personaggi e problematiche. James Mangold sta attualmente lavorando al progetto prequel con lo sceneggiatore Beau Willimon (Castello di carta, Andor).

Il film L’alba degli Jedi non ha una finestra di rilascio in questo momento.

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