“Macron, grazie e arrivederci per sempre”, di Oumou Wane

“Macron, grazie e arrivederci per sempre”, di Oumou Wane
“Macron, grazie e arrivederci per sempre”, di Oumou Wane
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Nei divorzi c’è spesso risentimento da parte di chi è stato scaricato. Quello che si arrende e si amareggia di solito è quello che è stato licenziato.

Macron non è la Francia, tanto meno il francese che istituzionalmente incarna. Sono stati i primi a licenziarlo, per quanto ne so!

Non so se ciò sia dovuto alla lingua francese, ma i politici francesi, presi da voli di fantasia lirici, hanno spesso cominciato a commettere errori!

Le Pen con il suo crematorio Durafour, Chirac con il rumore e l’odore negli edifici dove risiedono gli immigrati… Sarkozy, tra le nostre mura, a giudicare che l’uomo nero non è entrato nella storia.

E ieri Macron, che a quanto pare non ha ancora fatto la storia, ha trattato gli africani come ingrati, perché non avevano ringraziato la Francia. Ma grazie perché finalmente? Per la schiavitù? Per la colonizzazione? Per il secolare dirottamento delle risorse africane? Per la Françafrique e i suoi tentacoli velenosi? Per il caos nel Sahel creato dalla destabilizzazione della Libia?

Onestamente, ci sono giorni in cui sarebbe meglio essere sordi. Quasi ci avrebbe definiti “paesi di merda”, come Donald Trump, se non peggio!

Infine, tutto ciò dimostra che l’Africa non ha altra scelta che assumersi la responsabilità ed essere padrona del proprio destino. È ricca ma rimane povera. È povero ma tuttavia così ricco, nelle sue risorse, nella sua demografia, nelle sue dimensioni, nella sua diversità. Ma fino a ieri erano pochi gli uomini all’altezza della sfida. Affiancato da leader spesso paragonabili a Meka nel vecchio negro e alla medaglia di Ferdinand Oyono. È finita, la pagina è girata!

È Hollande che deve ridere di nascosto. A proposito di ingratitudine, potrebbe raccontarci qualcosa della sua protetta, che ha partorito, nutrito e ingrassato prima di soccombere alla sua pugnalata! Grazie a chi?

Il ringraziamento si addice ai rapporti umani, ma gli Stati non hanno amici ma interessi. Se la Francia, a tutta velocità, si è precipitata sul Mali, sul Niger e altri paesi, non è certo per salvare gli ingrati ma per proteggere i propri interessi. Niger, ti ricordo che la Francia vi preleva uranio, tra le altre cose, per alimentare le sue centrali nucleari, le sue industrie e per illuminare e riscaldare le sue case.

La risposta del primo ministro Ousmane Sonko Safna Sap*! Arrivò come un fulmine, al culmine dell’affronto, devastando quel poco terreno che restava per rapporti intimi tra persone intelligenti e educate. Macron ha raccolto solo ciò che ha seminato. Grazie e arrivederci sembra dire il Senegal al signor Macron! Ma Macron non è né la Francia né i francesi! Lui è lui e basta! Scrogneugneu, gli direbbero i suoi antenati dall’oltretomba, quelli che, accanto ai fucilieri, combatterono per l’onore della Francia.

*piccante, piccante!

Oumou Wane è presidente di Citizen Media Group – Africa7.

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