Il sostegno internazionale allo pseudo-RASD, un’entità chimerica sostenuta dal regime algerino, si sta sgretolando a un ritmo accelerato, dimostrando il crescente isolamento di quest’ultimo sulla scena mondiale. IL Ghanauno dei primi alleati storici dello pseudo Rasd in Africa sin dalla sua creazione, ha annunciato la sospensione ufficiale dei suoi rapporti con tale entità. Il 7 gennaio 2024 Accra dichiarò la rottura. “Questa decisione si inserisce in un quadro di responsabilità internazionale, volto a sostenere una soluzione politica duratura e realistica al conflitto in atto Sahara“, ha affermato il Ministero degli Affari Esteri del Ghana in un comunicato ufficiale.
Questa decisione, che sembra inserirsi nella nuova dinamica internazionale relativa a questo conflitto regionale, fa seguito ad una revisione diplomatica iniziata nel 2001, quando il paese congelò il suo riconoscimento prima di ristabilirlo brevemente nel 2011. L’annuncio fatto martedì dal capo della diplomazia ghanese non è un caso isolato, tutt’altro. Va collocato in un contesto globale segnato dall’erosione delle tesi separatiste e dal declino inesorabile dei punti di appoggio del “Polisario” in molte regioni del mondo.
Solo nel 2024, ilEcuador e il Panama hanno inoltre sospeso il riconoscimento della pseudo SADR, portando a 46 il numero dei paesi che hanno ritirato il loro sostegno dal 2000. La tendenza non è quindi nuova, ma sembra accelerare: nel 2023, la Somalia e Paraguay aveva già fatto lo stesso, mentre ilAmerica Latinagià storico baluardo del “Polisario”, sembra sempre più impegnato nella causa marocchina. IL SalvatoreIL GiamaicaIL Barbados e il Repubblica Dominicana hanno congelato o ritirato il riconoscimento dell’entità fantoccio negli ultimi anni. In Asia, l’India ha dato il tono nel 2000 ritirando il suo riconoscimento, seguita da paesi simili Papua Nuova Guinea e il Vanuatu. Anche nazioni storicamente influenti come Perùche aveva riallacciato i rapporti con lo pseudo Rasd nel 2021, ha sospeso i rapporti diplomatici nel 2023. Ogni ritiro è una nuova vittoria per la diplomazia marocchina che riesce così a spingere lo pseudo Rasd ai suoi limiti, riducendo il numero dei suoi sostenitori a soli 28 stati nel 2024, mentre questa cifra ha superato gli 80 nel 1976.
L’Iniziativa per l’Autonomia del Marocco sta guadagnando terreno
Mentre il sostegno al “Polisario” continua a diminuire, la strategia diplomatica marocchina conferma la sua efficacia e rilevanza. Sotto l’impulso di Sua Maestà il Re Mohammed VIIl Marocco sta ridisegnando l’equilibrio attorno alla questione Sahara capitalizzando forti alleanze e adottando un approccio pragmatico. Nel 2024, l’Iniziativa per l’Autonomia del Marocco ha registrato nuovi progressi significativi, consolidando la sua posizione come soluzione realistica e credibile. Nel continente africano, il Marocco tesse una fitta rete diplomatica. Nell’agosto 2024, il Ciad ha aperto un consolato generale a Dakhlaunendosi ad altri 27 paesi che hanno preso la stessa decisione nelle province del sud. Questi consolati illustrano l’adesione concreta alla sovranità marocchina sul Sahara. In questo contesto, commissioni congiunte con l’ MalawiIL Gambia e il Guinea-Bissauorganizzato nel 2024 nel Sahara, ha permesso di rafforzare i partenariati bilaterali.
In Europa, la dinamica è altrettanto importante. Nel 2024, Slovenia, Finlandia, Danimarca ed Estonia si sono aggiunte ai 109 paesi che già sostengono l’Iniziativa per l’Autonomia del Marocco, portando questo numero a 113. Ma è forse la posizione francese ad aver segnato più entusiasmo. In una lettera indirizzata a Sua Maestà il Re Mohammed VI, Emanuele Macron ha riaffermato il suo sostegno all’autonomia sotto sovranità marocchina, prima di approvarla durante una visita di Stato in ottobre. Questo cambiamento, che irritò moltissimo Algeri, consolidò durevolmente le relazioni franco-marocchine.
A livello multilaterale, la risoluzione 2756 adottata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nel 2024 ha accolto con favore gli sforzi costanti del Marocco per raggiungere una soluzione politica duratura. Questo riconoscimento da parte dell’ONU è accompagnato dalla neutralità mantenuta dall’ONUUnione Africanache ora ritiene che la gestione della questione spetti esclusivamente all’ONU. Un altro successo diplomatico si è materializzato al Parlamento europeo: dopo 22 anni di esistenza, l’intergruppo “Sahara Occidentale” è stato abolito, a testimonianza di un cambiamento di percezione all’interno delle istituzioni europee e di un crescente sostegno al progresso. sviluppi socio-economici realizzati nelle province meridionali. Quindi questa è una tendenza che nessuno può ignorare. Mentre il riconoscimento internazionale della pseudo-SADR diminuisce, cresce il sostegno all’Iniziativa per l’Autonomia del Marocco. Questa dinamica posiziona il Marocco come un pilastro essenziale della stabilità regionale e fornisce un approccio concreto e promettente per risolvere in modo sostenibile questo conflitto regionale attorno al Sahara marocchino.
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