La serie di rapporti tesi tra Parigi e Algeri vive una nuova puntata. Dopo il carattere marocchino del Sahara Occidentale e l’arresto dello scrittore franco-algerino Boualem Sansal, è la volta dell’arresto degli influencer algerini con sede in Francia ad aggravare la crisi tra i due paesi.
Questi giovani, molto attivi sui social network, sono sospettati di atti che vanno dall’incitamento all’odio al sostegno al terrorismo. Una decina di giorni fa sono stati pubblicati video che invitavano ad attacchi violenti contro gli oppositori algerini e ad attacchi sul territorio francese. La procura ha immediatamente avviato un’indagine, in particolare a seguito di una denuncia presentata da Chawki Benzehra, un oppositore algerino rifugiato in Francia. Tre autori di questi messaggi odiosi sono stati ascoltati lunedì 6 gennaio dai giudici.
Per Imad Tintin, i tribunali hanno ordinato la sua detenzione e fissato l’apertura del processo per il 5 marzo. Per quanto riguarda Youcef A. (Zazouyoussef), anche lui è stato posto in custodia cautelare. Verrà processato il 24 febbraio per favoreggiamento del terrorismo e rischia fino a sette anni di carcere, riferisce Libération.
Entrambi sono inoltre soggetti ad un OQTF (obbligo di lasciare il territorio francese). Anche un terzo influencer, Doualemn, è stato arrestato per “incitamento all’odio”, dopo una denuncia del sindaco socialista di Montpellier. Questi arresti sono stati accolti favorevolmente dal ministro degli Interni, Bruno Retailleau.
Tebboune ha indicato la strada il 24 dicembre
Nei prossimi giorni potrebbero verificarsi nuovi arresti. Altri tre cittadini algerini, attivi anche sui social network, sono nel mirino della giustizia francese, tra cui Sofia Benlemman. Non hanno esitato ad espandere gli attacchi in Marocco, i marocchini e il re Mohammed VI.
Il rettore della Grande Moschea di Parigi, il franco-algerino Chems-eddine Hafiz, ex avvocato del Polisario e vicino al presidente Tebboune, si è autointromesso in questo nuovo episodio di rapporti tesi tra Parigi e Algeri. Ha attaccato l’avversario algerino Chawki Benzehra, autore di denunce contro due influencer algerini, definendolo un “blogger oscuro”. Il rifugiato politico ha accusato la moschea di Parigi di “cercare di destabilizzare la Francia”.
Se il rettore si è astenuto, nel suo comunicato stampa, dal parlare dell’arresto degli influencer, i media algerini hanno segnalato “una nuova escalation” e “l’estrema destra accusa l’Algeria di cercare di destabilizzare la Francia” .
Questi messaggi di odio sono stati pubblicati in risposta ai video firmati da giovani algerini, che vivono in Algeria, che condannano le condizioni politiche ed economiche del loro paese. Appelli che hanno fatto impazzire il presidente Abdelmadjid Tebboune. “L’Algeria non può essere destabilizzata da un hashtag (Manich Radi, nota dell’editore)”, ha detto nel suo discorso del 24 dicembre ai Walis e ai governatori. È stato il giorno dopo questa uscita presidenziale che i tre influencer arrestati hanno iniziato a minacciare.