Sabato sera, in un comunicato stampa, la Procura di Brest precisa che Youcef A. ha ammesso di essere l’autore dei video. Secondo la procura di Brest, egli ha spiegato “che il suo messaggio era destinato alla comunità algerina e che mirava agli oppositori del regime in vigore in Algeria”. Le indagini del Servizio interdipartimentale di polizia giudiziaria del DIPN del Finistère hanno stabilito che i video più vecchi erano stati pubblicati almeno dall’ottobre 2024.
Giudicato il 24 febbraio 2025
Al termine del suo fermo di polizia, Youcef A. è stato portato questo pomeriggio davanti al pubblico ministero. Egli è perseguito davanti al tribunale penale di Brest nell’ambito della procedura di comparizione differita per atti di pubblica apologia per un atto di terrorismo commesso tramite un servizio di comunicazione pubblica online. Comparirà il 24 febbraio 2025. Rischia una pena di 7 anni di reclusione e una multa di 100.000 euro. In attesa dell’udienza è stato posto in custodia cautelare.
L’amico si è liberato
Quanto al presunto complice che lo ospitava, è stato finalmente scagionato e rilasciato.
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